venerdì, Novembre 22, 2024
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CLANDESTINI. Povero Maroni, adesso anche lui si accorge che la Libia non rispetta gli accordi.

Il Ministro Maroni
Il Ministro Maroni

Ben poco cosa la politica internazionale italiana se solo dopo qualche giorno dalla firma “della resa” italiana alla Libia, il Ministro Maronni si accorge che “La Libia non rispetta gli accordi sull’immigrazione. Continua a lasciar partire clandestini a centinaia“, che giungono in Italia.
Ancora sabato il “colonnello” ha sbeffeggiato il governo italiano e ci ha regalato ben 341 clandestini sbarcati a Lampedusa,  che stampa e mezzi di informazione nazionali continuano a chiamarli “migranti” o più semplicemente “disperati” o extracomunitari, evitando accuratamente di definirli con il corretto termine: clandestini
 Dei 341 clandestini  67 sono donne e 26 minori, tutti, dopo l’identificazione (?), sono stati trasferiti al CPT. 
Maroni apprende la notizia, che gli guasta la giornata, mentre sta celebrando a Venezia la Festa dei popoli e dove, dal palco afferma, senza “giri di parole”, che “La Libia non rispetta gli accordi sull’immigrazione e continua a lasciar partire clandestini a centinaia che giungono a Lampedusa” e annuncia che andrà in Libia affinché Gheddafi rispetti gli accordi. Ci crederà davvero ?
E’ facile ipotizzare che la presa diposizione sia stata dettata dalla necessità di dare un segnale ai propri elettori riunitisi per l’annuale festa, così come è facile  prevedere che se il ministro andrà in Libia, sarà ricevuto, forse, da Gheddafi, ma gli sbarchi continueranno come e più di prima.
La cosa curiosa che dà l’idea del livello della classe politica italiana è la domanda che si pone il senatore Marco Perduca del PD, che pensa “potrebbe essere utile scoprire il perché in questi drammatici sbarchi non figurano mai immigrati libici. Sorge il dubbio che vi sia quasi una regia del regime sui flussi verso le nostre coste“.
Ma se lo hanno capito tutti al mondo, come è possibile che la politica italiana sia sempre l’ultima a scoprire di essere stata buggerata da un dittatore a cui tutti i nostri presidenti del consiglio e ministri degli esteri, quasi fosse un pellegrinaggio, si sentono obbligati a fare visita?
Invece di andare a prendere gli scafi nelle acque internazionali e portarli in Sicilia, le navi della Marina Militare dovrebbero “accompagnarli” fino al limite della acque libiche. Riportarli da dove sono partiti. Forse Gheddafi capirebbe l’antifona e chiuderebbe le porte.
Perché se Perduca e tutti quelli che siedono al governo e al parlamento non l’avessero ancora capito, in Libia non si muove foglia che Gheddafi non voglia. Figuriamoci se migliaia di clandestini possono “tranquillamente” giungere nel paese africano, sostare per settimane lungo la costa, e si imbarcarsi alla bisogna. Veramente  i politici italiani credono ancora alle favole?
Buon viaggio Ministro, come Berlusconi, potrà assaggiare i datteri libici del deserto.

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