sabato, Settembre 21, 2024
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L’assessorato provinciale agricoltura di Messina, “dimentica” di chiedere i fondi per il rimboschimento .. l’ISDE chiede dimissioni dell’assessore

Appresa la gravissima notizia che l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Messina avrebbe “dimenticato” od “omesso” di chiedere i fondi per il rimboschimento, l’ISDE (Associazione italiana medici per l’ambiente) CHIEDE che vengano rese note le responsabilità politico-amministrative dell’omissione e che, nel dare una risposta ai morti nella tragica alluvione di Giampilieri/Scaletta ed agli sfollati dei Paesi dei Nebrodi, i responsabili (sarebbe meglio definirli gli irresponsabili) di dimettano! Messina si sviluppa alle pendici dei monti Peloritani (geologicamente giovani e quindi soggetti a frane e smottamenti) e tutte le strade perpendicolari al mare sono fiumare coperte trasformate in strade “a rischio”, che ripetutamente hanno ceduto.
Si tratta del torrente Boccetta, del torrente Trapani, del torrente Annunziata, diventati nient’altro che  viale Boccetta, viale Trapani, viale Annunziata. Nelle fiumare, ed accanto ad esse, sono sorti edifici o interi quartieri per centinaia di migliaia di metri cubi. Ben due scuole sono nelle fiumare, una di queste ha subito l’alluvione del 1996. Laddove non è costruito, gran parte delle fiumare sono occupate da discariche a cielo aperto. Le zone più densamente popolate, attraversate da torrenti, sono ben 11, da Papardo (zona Nord) a Camaro (zona sud della città).
Le aree di impluvio hanno ovviamente destabilizzato i pendii, rendendoli più fragili e più soggetti all’erosione. Gli incendi hanno fatto il resto, desertificando il territorio. E’ necessaria la verifica dello stato dell’arte di tutto il territorio, puntuale e urgente, perché gran parte del territorio provinciale è ad elevato rischio idrogeologico. I paesi e i quartieri che sorgono a sud della città sulla fascia ionica: San Filippo superiore e inferiore, Santa Lucia (sopra Contesse), Gazzi, Ladreria, Tipoldo, Zafferia, Santo Stefano Medio, Santo Stefano Briga hanno pagato e stanno pagando a caro prezzo il “dissesto idrogeologico”.  
Più volte le Associazioni e singoli Cittadini hanno segnalato la necessità – per le nuove norme di tutela ambientale sopravvenute – di fermare la variante al PRG e di “ridisegnare” la città, alla luce del grave rischio idrogeologico e sismico.
Se è stato facile dissertare su “tragedie ambientali annunciate e prevedibili”, adesso si ha l’esatta percezione di chi non è in grado o non vuole affrontare il problema del dissesto idrogeologico. Non vogliamo altri morti o certezze di abusivismi per la negazione del rispetto della Natura. Non è consentito che ancora facce toste replichino di essere sicuri che non ci sia stato nulla di anormale nell’aver impoverito i suoli e favorito il dissesto non provvedendo al rimboschimento.
Allora è naturale dire che NON siamo tutti responsabili di questa tragedia se non per aver chiuso gli occhi di fronte ad evidenti colpe per gli abusi e per aver consentito che amministratori incapaci abbiano approfittato della nostra fiducia omettendo atti amministrativi troppo importanti atti ad evitare il ripetersi di TRAGEDIE ambientali. Non è demagogia ma solo consapevolezza civica l’affermare che la Provincia di Messina e la stessa Regione siciliana non hanno bisogno né di Ponte sullo Stretto né di nuovi aeroporti.
La fragilità idrogeologica del territorio messinese ne sta dando ampia, piena e tragica evidenza. Dobbiamo solo “sperare” che non ci siano altri morti ma dobbiamo “esser certi” che l’insipienza e l’avidità di alcuni politici non perseverino in altri progetti di devastazione del territorio. Esistono in tutta la provincia e la regione “zone a rischio ambientale” e “zone potenzialmente in grado di generare rischi ambientali” ed il futuro della nostra terra si gioca proprio ed unicamente nella capacità di capire che solo un’attenta politica agricolo-ambientale può salvare la Sicilia. Che l’Assessore provinciale all’Agricoltura si DIMETTA!

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