lunedì, Novembre 11, 2024
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La faccenda “Ecopass” di Messina è un problema politico e sociale grave.

Non è possibile che per una pessima e disattenta politica regionale e nazionale sulla mobilità siano sempre a farne le spese i siciliani. Giosuè Malaponti, coordinatore Comitato Pendolari Siciliani, non condivide la strategia di mediazione dell’assessore regionale ai trasporti On. Gentile, e le prese di posizione del sindaco di Messina On. Buzzanca che a tutti i costi deve fare cassa sulla pelle dei siciliani.
Alla luce di quanto ha dichiarato l’assessore regionale Gentile: ”Intendo mantenere costante il nostro impegno affinché un provvedimento concordato e concertato tra tutte le parti in causa garantisca una soluzione alla questione legata all’introduzione dell’Ecopass di Messina in riferimento al transito dei mezzi pesanti”; continua.. ”Più in generale – conclude l’assessore Gentile – il governo regionale assegna alla categoria dei trasporti in Sicilia un ordine prioritario nell’agenda degli interventi e delle politiche di sostegno, in quanto settore strategico e fondamentale a servizio di commercio, turismo ed impresa”.
Ma i fatti non danno ragione alle dichiarazioni dell’assessore Gentile per i seguenti motivi:
1 – L’istituzione dell’Ecopass non danneggia solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani, ma danneggia tutti i residenti in Sicilia, che si vedono costretti a versare al Comune di Messina l’ulteriore balzello di un euro e cinquanta per raggiungere il continente Italia.
2 – La mancata attuazione della continuità territoriale che non è certamente colpa dei siciliani ma di tutta la classe politica regionale.  
3 – La soluzione Ecopass più equa per la città di Messina, secondo Il Comitato Pendolari Siciliani, doveva essere quella di far pagare tutti i non residenti nella Regione Sicilia, sgravando così i siciliani da ulteriori tangenti e dalla penalizzazione di un servizio di trasporto pubblico sempre più inefficiente ed inefficace, che ci vede sempre allontanare dal continente Italia.
In conclusione, oltre agli impegni presi nella consulta regionale dell’autotrasporto, è opportuno e doveroso iniziare a lavorare seriamente ed immediatamente sulla “Continuità territoriale” così come ha già fatto da molto tempo la Sardegna; sono sicuro, che lo strumento della Continuità territoriale darà alla Sicilia e ai Siciliani gli stessi diritti e gli stessi servizi che gli altri cittadini italiani hanno già da molto tempo.

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