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Marsala. L’ADOC e il MDC presentano ricorso al TAR contro l’aumento della TARSU

Il Movimento Difesa del Cittadino, presieduto in provincia di Trapani dall’avv. Giuseppe Gandolfo, e l’ADOC Trapani, presieduto dal dottor Pino Amodeo, hanno inoltrato un ricorso al Tribunale Amministrativo regionale per la Sicilia – sezione di Palermo – per l’annullamento, previa sospensione, della determina del Sindaco di Marsala, Lorenzo Carini, n.47 dell’8 aprile 2010 (pubblicata l’11 aprile 2010) avente per oggetto “tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani – determinazione tariffe anno 2010.
Con la predetta determina il Sindaco Carini ha disposto l’aumento, addirittura dell’80%, della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Con il suddetto ricorso i due succitati Movimenti chiedono la sospensione immediata della determina al fine di impedire danni economici per quei cittadini che – in un periodo di drammatica crisi economica – avrebbero grosse difficoltà a pagare la suddetta tassa aumentata dell’80%.
Si attende adesso la fissazione dell’udienza da parte del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo.
Nel corso di queste ultime settimane intanto il Movimento Difesa del Cittadino aveva avviato una raccolta firme al fine d’indurre l’amministrazione comunale a confrontarsi pubblicamente, ai sensi dell’art.35, comma 6°, dello Statuto del Comune di Marsala, in ordine al tema dell’ambiente, della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e sull’aumento con determina del Sindaco di Marsala Carini della relativa tassa (tarsu) pari addirittura all’80%.
Il Movimento ultimata la raccolta (ben 1.400 le firme) ha consegnato nei giorni scorsi il faldone nelle mani del segretario generale del comune di Marsala dottor Bernardo Triolo.
Ne occorrevano appena 500; il succitato art.35 dello Statuto recita infatti come segue: “l’amministrazione comunale è tenuta a confrontarsi pubblicamente, almeno una o due volte nel corso dell’anno, su richiesta del comitato permanente delle associazioni o di almeno 500 cittadini in una assemblea, su specifici problemi ed emergenze di interesse collettivo”.
La spesa per la raccolta dei rifiuti a Marsala è aumentata tantissimo nel 2009.
La spesa corrente per quintale di immondizia raccolta a Marsala è aumentata da € 18,72 ad € 25,01 euro. Cioè ogni quintale di immondizia raccolta costa alle casse pubbliche 7 euro in più l’anno.
Il dato complessivo è di una spesa media che è stata di € 6.767.000 per i 5 anni di amministrazione Galfano (2001 – 2006) , e di € 10.000.000 nei primi 3 anni di amministrazione Carini.
In particolare la spesa corrente, che nel 2001 era sotto i 5 milioni di euro ha sfiorato con l’amministrazione Carini i 10 milioni di euro, ed è raddoppiata. Vero è che si raccoglie più immondizia, circa il 10% in più, ma ciò non giustifica assolutamente l’aumento dei costi.
Per la raccolta differenziata l’Aimeri Ambiente impiega a Marsala 150 persone. Gli stipendi li paga la società Aimeri, ma il Comune ha assunto un costo di 12 milioni di euro. A questi si aggiungono i costi delle 68 unità che invece hanno rifiutato di passare dal servizio di Nettezza Urbana del Comune all’Ato (2 milioni di euro l’anno) . La quota parte del Comune di Marsala prevede costi dunque di 14 milioni di euro l’anno.
Attualmente pertanto il Comune di Marsala riscuote dalla Tarsu, la tassa sui rifiuti, circa 6 milioni di euro. Quindi si è necessario, per coprire i costi, un aumento considerevole dell’imposta.
Vieppiù, molti cittadini si lamentano del fatto che i rifiuti vengono ritirati non puntualmente, e che mancano le isole ecologiche che invece sarebbero molto utili per conferire i rifiuti senza obbligo di giorni e orario. L’Ato fa spallucce, ma nel capitolato speciale d’appalto è previsto che la Società deve garantire con turni, personale e mezzi adeguati che non permangano rifiuti al di fuori dei contenitori e che predisponga delle isole ecologiche.
Nel caso d’inadempimento contrattuale (che  è evidente) il Comune potrebbe applicare delle penali per mancato adempimento contrattuale, e che se perpetrate potrebbero comportare la rescissione del contratto. Invece il Comune di Marsala ad oggi non ha comminato nessuna sanzione.
Inoltre non si conoscono ancora i luoghi in cui vengono conferiti i rifiuti solidi urbani una volta differenziati.
Sarebbe interessante visitarli !!
In virtù di quanto sopra, essendo molteplici gli interrogativi, al fine d’evitare che a piangerne le conseguenze siano sempre i soliti noti (i cittadini onesti) il Movimento Difesa del Cittadino, coordinato in provincia di Trapani dall’avv. Giuseppe Gandolfo, ha raccolto ben 1.385 firme per chiedere un confronto pubblico con l’amministrazione comunale e pertanto al fine di consentire ai cittadini di partecipare, di chiedere chiarimenti, delucidazioni e formulare proposte.

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