mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Attacco a Israele. Meloni ininfluente e Crosetto più confuso che persuaso

E si, in politica internazionale l’Italia come sempre dalla fine di quella che viene considerata impropriamente prima repubblica, conta nei consessi come il due picche. Sulla crisi NATO_USA/Ucraina Vs Russia, ha proseguito nell’errore madornale di seguire l’infelice politica estera di Draghi. Di suo Meloni ci sta mettendo molto e Crosetto la segue  ruota.
La Premier  parla di  cessate il fuoco e dimostra di non aver capito la complessa situazione che ha origini e responsabilità certe e certificate, ovvero l’ONU e tutti quei governi che mentendo ai propri cittadini hanno detto e scritto che UNIFIL stava lavorando per  la pace quando, è accertato e documentato, non è stata altro che un mezzo che ha coperto il riarmo di Hezbollah. Crosetto che appare più confuso che persuaso, chiede a Israele di non coinvolgere UNIFIL e sembra non avere le idee chiare su cosa sta succedendo in Medio Oriente.
Meloni e Crosetto sarebbero stati credibili solo se avessero ordinato il ritiro di tutti i nostri soldati che da decenni sono sotto ricatto dei terroriti e quelli della missione bilaterale. Il Libano non ha mai voluto rispettare la 1701.
Gli intrecci , i commerci, i traffici d’armi e di influenze e di intelligence, passano per un paese ridotto alla fame e nessuno vuole lasciare il suo pezzo di torta ad altri. Meloni e Crosetto non lo fanno perchè non hanno forza e il coraggio di rompere il cerchio di ipocrisia e menzogne che va avanti dal 2006. Ci tengono  molto apparire “leader” ma nella realtà sono pedine ininfluenti nello scacchiere internazionale.
Sulla pelle dei libanesi e sulla sicurezza di Israele, gli stati del G7 e di quanti per motivi diversi mantengono militari e interessi diversi in libano al soldo di quel carrozzone antisemita che risponde al nome di ONU, stanno vigliaccamente giocando una partita che nulla ha a che fare con la pace e la sicurezza della regione.

Ieri Guteress, che finalmente Gerusalemme lo ha considerato ufficialmente persona non grata e quindi indesiderabile, per ripicca ha affermato che UNIFIL resta. In fin dei conti deve continuare a far da ombrello ai terroristi e ai loro traffici di droga e armi.
Effettuare ricognizioni e non vedere i tunnel che i terroristi hanno realizzato lungo la Blue Line, le rampe di missili, le santabarbare realizzate all’interno di villaggi , sono la dimostrazione di innegabile sudditanza di UNIFIL a Hezbollah. Oppure, forse i camion erano invisibili e le rampe con i missili sono acquiloni. La presenza opprimente di Hezbollah la si avverte anche nelle quotidianità e centinaia di bandiere gialle che spavaldamente sventolavano lungo le strade principali sono la conferma  che la risoluzione 1701, ed in particolare la 1559, sono rimaste lettera morta e UNIFIL contribuisce in modo massiccio all’economia del territorio e quindi di hezbollah. Ha vergognosamente fallito tutti i suoi compiti.
Un esercito, oltre 10.000 uomini da vent’anni sotto diretto controllo operativo e politico” di Hezbollah.
Ogni  movimento degli uomini di UNIFIL viene concordato con i responsabili d’area agli ordini di Hezbollah. Gli elicotteri possono atterrare  solo in determinate zone indicate dai terroristici. Gli italiani quando entrano nei villaggi “smontano” le mitragliatrici per ingraziarsi la popolazione si dice. Il dubbio che quest’assurdo ordine sia propria la conseguenza di una imposizione dei terroristi e’ forte.  Saranno cambiati gli ordini?
La sudditanza politica e militare a Hezbollah è da tempo dimostrata e solo gli sciocchi o solo chi è in malafede, può affermare che UNIFIL è una forza di interposizione neutrale che attua la risoluzione 1701.
Un caso per tutti. Nel 2019 in occasione del 40° anniversario del dislocamento del reparto elicotteri italiano, ITALAIR, il comandante italiano di UNIFIL, gen Del Col, nel ringraziare le autorità convenute si è rivolto prioritariamente all’autorità religiosa.
Una chiara ed inequivocabile conferma che a sud del Libano Hezbollah, ovvero, il “Partito di Dio”, è la vera autorità politica e militare. UNIFIL non è accreditata dalle “autorità” religiose ma dallo stato libanese e quindi , secondo protocollo, la  precedenza dei saluti va indirizzata verso i rappresentanti “politici” libanesi e non già quelle “religiose”.
Le LAF, l’esercito libanese è poco più che un arredo urbano concesso da Nasrallah ad uso delle cancellerie e media occidentali. Solo di questi giorni politica e stampa cominciano a dire ciò che noi e pochi altri osservatori affermavamo da tempo. Hezbollah aveva realizzato uno stato nello stato e preso in ostaggio il popolo palestenese vigliaccamente abbandonato dalla sua classe politica e dirigenziale che si è messa a seguito degli sciiti eterodirètti da Teheran.
Oggi apprendiamo che UNIFIL ha sospeso le sue inutili ricognizoni lungo il confine e si sono rintanati dentro i bunker. Si sono messi al sicuro ben sapendo, come dice un attento osservatore sul teatro, che non sono l’obiettivo dell’ artiglieria israeliana ma  lo scudo di difesa degli Hezbollah libanesi. Non c’è’ missione piu’ inutile di questa come del resto di tutte quelle che l’ONU hanno piazzato nella regione.
Non c’è’ dichiarazione piu’ falsa da parte dei politici italiani che affermano che questa missione ha fatto una buona operazione di mantenimento della pace. Una pace dei sensi, come quella espressa dalle tre scimmiette che ha permesso a Hezbollah (Iran) la costruzione di centinaia di tunnels anche a ridosso della base UNIFIL, rampe di lancio di missili puntati verso Israele, bunkers sotterranei e trasformazione di villaggi interi al confine con Israele in basi militari con stanziamento delle forze di élite del partito di Dio.
In conclusione UNIFIL doveva coadiuvare le LAF per il disarmo totale ed ha finito per rendersi responsabile della tragica situazione attuale.
I compiti di UNIFIL:
“–    pieno rispetto della Linea Blu da entrambe le parti;
–  adozione di misure di sicurezza in modo da prevenire la ripresa delle ostilità, che preveda l’istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un’area priva di personale armato, di posizioni e armi che non siano quelle del governo del Libano e delle forze UNIFIL come previsto dal paragrafo 11, operanti in quest’area;

….. la piena attuazione dei  regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 (2004), 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in modo che, in accordo con la decisione del gabinetto libanese del 27 luglio 2006, non possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato libanese;
…omissis

–     la proibizione della vendita o rifornimento di armi e materiale affine al Libano  se non su autorizzazione del suo governo”.
NESSUNO di questi compiti è stato realizzato, meglio dire mai iniziato. Chiunque afferma che UNIFIL svolge un ruolo chiave per la pace mente sapendo di mentire al mondo e al suo D-o.

Michele Santoro

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