La questione ONU è venuta tragicamente alla ribalta proprio con la guerra catenata dai gruppi terroristici a Israele. Dopo decenni di menzogne e ipocrisie politice ben supportate dai media incapaci di fare informazione indipendente, l’ennesimo fallimento di una missione ONU, oggi certificato dalla situazione nel teatro di guerra e anche dai maggiori “azionisti” della farsa libanese, ha fatto emergere drammaticamente l’inutilità dell’organizzazione delle Nazioni Unite.
L’ONU, nato sulla scia del fallimento della società delle Nazioni pensata dagli USA nel 1919 ma a cui non aderirono, si è portata dietro tutti i problemi e le contraddizioni della SDN con un problema in più, ovvero, il diritto di veto delle cinque nazioni che sono attribuite il titolo di “potenze vincitrici” della Seconda Guerra Mondiale.
La prima missione ONU è del 1949 in Medio Oriente ed è stata istituita a seguito dell’l’Armistizio di Rodi per garantire l’armistizio tra Israle e i paesi arabi dopo il conflitto scatenato dagli arabi nel 1947. Ancora oggi UNTSO con 150 ufficiali di 23 paesi è attiva e come UNIFIL totalmente inutile.
Dal 1949 è attiva la missione UNMOGIP, un gruppo di osservatori che controllano (?) la LOC tra India e Pakistan.
dal 1964 è attiva la missione UNFICYP dispiegata per gaantire l’indipendenza di Cipro invasa dai turchi nel 1974 (!) e divisa in due settori di influenza, rispettivemente greca e turca.
Evitando di riportare la lista dei tragici fallimenti delle missioni ONU, Basterebbero queste “missioni” per poter affermare senza ombra di dubbio che la nuova società delle nazioni è un organismo nato zoppo, totalmente inutile e pericoloso per la stabilità della pace.
La questione mediorientale con UNIFIL, UNTSO e UNRWA dimostra inoltre come una forza di pace o una agrnzia ONU possa diventare l’elemento responsabile per scatenante una guerra.
Con la Risoluzione 425 del 1978 UNIFIL , dispiegata a seguito dell’intervento israeliano per scardinare lo stato nello stato realizzato da Fatah nel sud del Libano, è servito dal 1982 essenzialmente ai terroristi sciiti per prendere il controllo di un paese sovrano e di mettere a rischio la stessa esistenza di Israle e la pace nel Medio Oriente.
L’ipocrisia e le menzogne nei decenni sono venute drammaticamente alla luce ma ancora oggi da parte dell’occidente si continua a mentire. Ma le menzogne non possono più nascondere le responsabilità dell’ONU e dell’occidente, Italia in primis.
Andrea Tenenti, portavoce UNIFIL, in una intervista riportata da La Stampa web il 12/10/2024 avverte che “Quello attuale tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due paesi: si trasformerà molto presto in un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti. E la responsabilità è di tutti”.
E sta tutta qui l’essenza della sudditanza UNIFIL a Hezbollah. Dalle parole di Tenenti si evince tutta l’ipocrisia e la deformazione della realtà. Infatti, affermando che il conflitto tra Hebollah e Israele non è solo un conflitto tra due paesi, UNIFIL riconosce al gruppo terroristico la status di “stato” sovrano.
Una affermazione grave e pericolosa.
UNIFIL ha vissuto per decenni all’ombra di Fatah prima e poi di Hezbollah ed è servita, e putroppo serve ancora oggi, vergognosamente come ombrello protettivo dei terroristi.
Non è riuscita neanche a vedere la costruzione di tunnel e rampe di lancio di missili e razzi a pochi metri della proprie torrette di “controllo” fornite di telecamere e mezzi per l’osservazione (?) e non ha visto che sotto i suoi “posti di comando” i terroristi hanno costruito tunnel che sono serviti per attaccare Israele.
Non c’è giustificazione politica o di opportunità per l’inazione prolungata e colpevole dei caschi blu. L’ONU, con UNRWA, UNTSO e UNIFIL è il principale responsabile del disastro in Medio Oriente.
Israele ha il diritto di tutelare i propri cittadini e la propria esistenza e né l’ONU, né l’Italia potranno impedirlo.
Il Portalano, Capo di Stato Maggiore della Difesa ha affermato che ” “La reazione dei nostri soldati in Libano, che io sento giornalmente attraverso i comandanti del contingente è estremamente professionale: sono a conoscenza dei rischi e delle regole d’ingaggio e vivono con una certa frustrazione il fatto che le loro attività operative sono limitate dalla presenza degli israeliani in un’area sotto la responsabilità dell’Onu“.
Generale Portalano, all’ombra di Fatah prima e di Hezbollah dopo i militari italiani non si sono sentiti colpevolemente “frustati” per non aver visto i terroristi di armarsi pesantemente e di costruire tunnel e centri comando a ridosso se non sotto i loro comandi e posti di controllo ?
Non pensa che la loro frustazione dipenda essenzialente dal fatto che sono stati lasciati in balia, accerchiati, controllati e sotto ricatto dei terroristi che controllavano il sud del Libano?
Michele Santoro