Ancora un furto di cavi elettrici alle centrali che alimentano il sistema di pozzi dell’Acquedotto di Marsala. Conseguenza immediata il fermo di 8 pozzi su 13 operativi e quindi l’interruzione dell’erogazione dell’acqua se con comunicato arrivato alcuni minuti fa, il servizio sarebbe stato ripristinato.
Questo ennesimo furto comunque fa sorgere il sospetto che il fine non sia solo il valore del materiale rubato, anche perché i cavi erano di alluminio, materiale molto meno nobile, quanto per altri scopi. Il gioco ovvero il rischio, con i cavi di alluminio non vale la candela.
Il ripetersi di furti alle centraline elettriche dell’acquedotto fa venire in mente la sempre ricorrente ipotesi che ad appiccare in Sicilia i roghi possano essere, oltre ai soliti idioti anche forestali regionali stagionali per poter guadagnare qualche giorno di lavoro in più nell’anno. “Il ricorso a manodopera precaria e poco qualificata, con una finalizzazione spesso più assistenziale che produttiva, ha talvolta indotto l’insorgenza di un ciclo vizioso in cui l’incendio volontario da parte di operai stagionali può costituire lo strumento per mantenere o motivare occasioni di impiego” da “L’Industria del Fuoco” Relazione Tecnica della Regione Siciliana.
Quanto plausibile può essere il fatto che la lobby dell’acqua sia invischiata in questi furti?
Uno o più giorni di fermo del servizio di erogazione da parte dell’Acquedotto comunale e la cronica deficienza della rete (?) che non garantisce il servizio a tutto il territorio, è una vera miniera d’oro se pensiamo che gli autisti non rilascerebbero neanche la ricevuta e/o fattura e che ogni carico ha un costo che varia dai 50 ai 70 euro … tutto in nero ovviamente.
Sorgono quindi diverse domande. Le prime sono dirette all’Amministrazione.
Quale il motivo di aver disattivato o abbandonato da oltre 3 anni, il servizio di allarme che era stato installato diversi anni fa e che allertava Polizia, Carabinieri e i tecnici del Comune in caso di interruzione dell’energia elettrica o di taglio di un cavo in una o più cabine e pompe di sollevamento? Si parla di impianto di allarme ma è stato effettuato uno studio dall’Ufficio Tecnico oppure si mette su un impianto senza effettivamente garantire sicurezza degli impianti ? Alla ditta vincitrice dell’appalto sono stati indicati i tempi limite per l’intervento ? Il comuncato dell’Amministrzione non ci convince.
Non sarebbe opportuno rivedere il tutto per effettuare uno studio tecnico sulle necessità degli impianti.
All’ASP si chiede quale garanzie di salubrità ha l’acqua che viene distribuita con autobotti dai privati. Vengono effettuati controlli di routine. Se si ogni quanto ? Quali garanzie ha il cittadino che l’acqua sia effettivamente potabile o quantomeno utilizzabile
per scopi umani ?
Il quadro se confermato, ci presenterebbe una grave situazione di assenza di controllo, un far west.
Si rimane perplessi infine, del fatto che autobotti girano per la città vendendo acqua senza rilasciare fatture e, a meno di smentite da ASP, senza la necessaia ed indispensabile certificazione sanitaria.
I controlli ?
E’ una domanda diretta alla Guardia di Finanza, al Comune di Marsala ed infine all’Azienda Sanitaria di Trapani ?
La cittadinanza ha diritto di risposte.
Michele Santoro