Abbiamo già ampiamente parlato di quello che dovrebbe essere il sistema l”acquedotto” di Marsala ma poche volte abbiamo evidenziato che i cittadini si sentono “ostaggio” dei fontanieri.
Come noto l’acqua a Marsala viene distribuita a giorni alterni nelle contrade e nella periferia mentre la zona “in”, dove vive il ghota marsalese, ovvero il centro della città che gode del privilegio di avere l’acqua corrente tutti i giorni e tutte le ore.
Scelte politiche immotivabili e assolutamente non giustificabili tecnicamente.
La distribuzione nelle varie zone non avviene con controllo elettronico delle saracinesche ed a orari ben fissati.
Il servizio viene garantito a mano dai famosi “fontanieri” cioè quelli che conoscono almeno i punti di diramazione dei principali snodi nelle varie zone di distribuzione.
L’acqua può arrivare alle 6 del mattino e rimane fino alle 12 o alle 13, oppure arrivare più tardi e finire prima delle 13. Dipende dai tempi del “fontaniere”. Non sappiamo se esiste un diario del servizio con annotazione dell’orario di apertura e chiusura delle saracinesche.
Sarebbe auspicabile che l’ssessore Gerardi desse qualche risposta in merito.
Dopodichè il buio più totale perchè come già scritto in molti articoli, non esiste una rete di distribuzione degna di questo nome e nell’80%del territorio.
Da oltre 15 giorni il flusso dell’acqua è calato notevolmente ma nessuno ha mai comunicato alla cittadinanza il motivo di questo problema probabilmente derivato dal guasto di una pompa di sollevamento.
(come abbiamo trovato i locali di una stazione di pompaggio di Marsala)
L’allarmente acqua e Il problema dell’abbassamento delle falde è una storia lunga ed era già stato lanciato dal Sindaco Carini nel 2009 che nel 2010 aveva presentato un progetto per l’allaccio alle dighe di Ancipa e Garcia con una variante alla condotta di Montescuro.
“L’ACQUEDOTTO MARSALESE VERRA’ ALLACCIATO A MONTESCURO OVEST – VERSO L’APPROVAZIONE DEL PROGETTO” (Comunicato del Comune di Marsala del mese di Novembre 2010). Progetto finanziato e persosi nella nebbia di strani e ignoti interessi. Il progetto poi finanziato con i Fondi per le aree sottosviluppate, che aveva un costo di 12-13 milioni di euro e di cui erano responsabili generale l’ingegnere Enrico Spada e locale l’Architetto Giacomo Tumbarello, coordinatore del Servizio Idrico Integrato. Quest’ultimo attuale assessore al Settore Tecnico”.
Secondo l’Amministrazione Carini che aveva optato per scelta scartando l’ipotesi di un desalinizzatore si sarebbe risolto “per sempre” il problema dell’approvvigionamento dell’acqua in Città”.
Sembrava la scelta più idonea ma come spesso succede, la più impervia e irta di difficoltà.
Non se ne è fatto nulla. Da allora sono passati tre sindaci e un commissario. Giulia Adamo, Antonio Vinci anche se per poco più di un mese, Giovanni Bologna (CS) e Alberto Di Girolamo. Ora in tempo di siccità se ne riparla.
L’ex Sindaco Alberto Di Girolamo durante la sua sindacatura aveva progettato di alimentare l’irrigazione per l’agricoltura con acqua proveniente dal depuratore. L’ASP aveva dato parere sanitario positivo, la Regione Siciliana aveva autorizzato con proprio decreto l’uso dell’acqua per scopi agricoli, gli agricoltori erano d’accordo ma … i finanziamenti per realizzare le condotte non sono mai arrivate dalla Regione.
Troppi interessi di questa o quella parte politica locale, di strane lobby e incapacità politica hanno fin qui fatto naufragare il progetto.
La domanda dove trovare l’acqua rimane ora come allora senza risposta.
Di desalinizzatori se ne riparla ora in emegenza siccità, ma senza costrutto. Come per i termovalorizzatori, anche per gli impianti di desalinizzazione sembra che aleggino sull’Isola interessi diversi da quelli dei cittadini.
L’attuale assessore al ramo Ivan Gerardi incontrato al Settore Tecnico ci ha assicurato che la pompa guasta sarebbe stata riparata e che l’Amministrazione avrebbe presentato due distinti progetti al Genio Civile e all’ASP di Trapani per aprire due nuovi pozzi e riaprire, con l”istallazione di un denitrizzatore, quello della zona Stadio chiuso da tempo per la presenza di nitrati. Non abbiamo riscontro di queste richieste ma Gerardi riferisce il Genio Civile che deve dare il nulla osta all’apertura di nuovi pozzi non risponde da tre mesi e l’ASP per l’autorizzazione sanitaria di quello dello stadio non risponde da un mese.
Siamo in emergenza ma in Sicilia, probabilmente per solita burocrozia sicula-italiana, le “ovvie” ferie e ponti d’estate impediscono un celere riscontro!
Auspichiamo un commento o una smentita da parte del Genio Civile e dell’Azienda Sanitaria di Trapani.
Ci domandiamo se così come ci ha riferito l’assessore stanno le cose se chi governa o amministra enti publici si rendano conto che che siamo in una grave decennale emergenza ora definità siccità ?
Non si dovrebbe agire con urgenza ?
Cos’è questa. Buroscrazia ? Sciatteria politica ? La Sicilia ha una classe politica e dirigenziale (!) ben remunerata, troppo, ma l’Isola, come scrisse Pirandello si trova in «un’enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai
» …e senza responsabili.
E’ solita tragica pupazzata siciliana …
Michele Santoro