lunedì, Settembre 16, 2024
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Siccità in Sicilia. E’ una questione di sciatteria ed incapacità politica.

Si fa tanto parlare in queste settimane della grave siccità che attanaglia la Sicilia ma nessuno sembra avere il coraggio di fare autocritica e dimettersi.
La crisi dell’acqua in Sicilia è atavica e ha origine nella sciatteria ed incapacità dei politici regionali, provinciali e comunali.
I feudi che si sono creati con l’arrivo degli americani nel 1943, quando hanno messo a capo delle comunità delinquenti e mafiosi, hanno prodotto un vulnus all’Isola che, a meno di una vera rivoluzione di popolo, non sarà mai sanato.
L’acqua in Sicilia, almeno fino al 2023 era in mano alla  società francese, VEOLIA ed oggi a Italgas per il 75% e per il 25% dalla Regione siciliana.
Ma per complicare la situazione e allargare il bacino dei “feudi”, sono stati creati gli ATO idrici, che secondo i soloni della Regione Siciliana, avrebbero  dovuto gestire e  organizzare gli acquedotti  per un miglior servizio agli utenti. Avrebbero dovuto programmare il futuro e si sono trovati, come nella migliore tradizione siciliana,  a gestire gli stipendi dei burocrati “politici” incaricati senza nessuna utilità per la collettività.
L’acqua che c’è viene sprecata e la maggior parte viene lasciata perdersi perché chi ha il dovere di intervenire per  riparare le condotte e gestire gli acquedotti non interviene.
I casi documentati da TG5 sui tanti punti in cui migliaia di litri d’acqua si perdono per rotture sono vergogne nazionali.
Ma poi, l’acqua manca o è un business ? Quanti pozzi privati ci sono e quanti vendono l’acqua che è un bene pubblico ? A Marsala da oltre 20 anni lungo lo scorrimento veloce, scorre continuamente estate ed inverno, anche in queste giornate di caldo asfissiante, un fiumiciattolo d’acqua che l’Amministrazione – di tutti i colori politici – non ha mai saputo o voluto canalizzare verso un pozzo comunale.
In 20 e più anni quanta acqua si è sprecata ? Spreco per sciatteria ed incapacità politica.
Questo è il vero problema della Sicilia.
Oggi si parla di emergenza e si continua a parlare di come spendere milioni di euro ma fin qui nessuno
ci ha detto come “produrre” l’acqua. Solo come conservarla .
Ridicolo, oggi bisogna pensare a risolvere il problema mediante la realizzazione di almeno 9 impianti di desalinizzazione e successivamente a come preservare l’acqua piovana mediante la sistemazione di dighe ed invasi. Il mare è la salvezza e Israele e gli agrumi, gli oliveti e gli uliveti nel Negev sono a dimostrarlo.
Spendere oggi milioni di euro solo per le infrastrutture senza avere la materia prima è il solito modo per la sciatta e incapace politica siciliana di vivacchiare in quella emergenza infinita che  fa gli interessi di pochi  e fa crescere i feudi.

Ministro Musumeci

Il Ministro Musumeci dice che la Regione non ha investito i finanziamenti che lo stato gli avrebbe
girato.  Sicuramente sarà così, è normale in Sicilia.  Ma il Ministro non era presidente prima di Schifani ?
Cosa ha fatto per l’acqua ? Come ha lasciato la Sicilia ? Sembra non proprio bene considerato che  gli è stato impedito di ricandidarsi.
Oggi Schifani non sembra muova per progetti di desalinizzazione. Solo  sperperare soldi, e poi ?
Questa è la Sicilia. Bella e dannata.

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