Yahya Sinwar lo ha detto chiaramente: è nel suo interesse che i palestinesi vengano uccisi il più possibile. ha bisogno di “martiri” da gettare in pasto alle telecamere. Adesso che lo sappiamo, i pro-Pal non hanno più scuse possibili. Ma l’odio contro Israele continua. E a coordinarlo è soprattutto l’ONU.
L’ha detto! L’ha detto! Yahya Sinwar, la figura più lercia di questa guerra, il mostro che ha ideato il 7 Ottobre e che ne vuole tanti altri fino ad arrivare alla distruzione di Israele, ha detto chiaro e tondo quale è la sua strategia. Noi lo stiamo ripetendo da tempo, conosciamo i palestinesi e il loro desiderio di morire pur di poter ammazzare gli ebrei e diventare martiri nel paradiso di Allah. Adesso lo ha ammesso anche lui, con la crudeltà e il cinismo che lo caratterizza, avallando le parole del suo capo, Ismail Haniyeh, pronunciate fin dall’inizio della guerra “Ci serve il sangue e il sacrificio dei palestinesi, donne e bambini”. Per questo ha organizzato la macelleria del 7 Ottobre, per preparare, ben confezionata, la trappola per Israele. Per questo impedisce ai palestinesi di entrare nei tunnel durante i bombardamenti. Israele avvisa la popolazione di Gaza di ripararsi, manda milioni di bigliettini, fa migliaia di telefonate, inutilmente perché Hamas non ha pietà del suo popolo, lo vuole morto perché questo è quello che serve per sollevare tutto il mondo contro Israele. Non esiste una sola casa a Gaza che abbia un rifugio, hanno però missili sistemati sui tetti, esattamente come le scuole, gli ospedali perché la reazione dell’IDF li colpisca lasciando la gente sotto le macerie. Quante più sono le vittime civili palestinesi, maggiore sarà la pressione internazionale su Israele, maggiore sarà l’odio del mondo. È inutile, una democrazia non ce la può fare contro la furbizia e il cinismo feroce dei dittatori. Israele vincerà la guerra ma già dall’8 ottobre 2023, ha incominciato a perdere la battaglia dell’informazione. Il fantomatico Ministero della salute di Gaza dava il numero delle vittime minuti dopo i bombardamenti, a un minimo di 500 al colpo. Naturalmente la comunità internazionale, affetta da quel virus maledetto che si chiama antisemitismo, ha sempre graziosamente accettato la versione di Hamas e l’odio si è sparso a macchia d’olio. Non esiste un solo paese dove gli ebrei siano al sicuro, non esiste paese occidentale che non veda quasi quotidianamente manifestazioni violente inneggianti al 7 Ottobre, chiedendone altri, auspicando la fine del paese degli ebrei. L’ONU, in cui hanno voce in capitolo paesi arabi, islamici, tutti dittature, ha sempre pronte, già confezionate, le condanne per Israele, un giorno si e l’altro anche, e uno dei maggiori odiatori al suo interno è, purtroppo, l’italiana Francesca Albanese che gestisce una rete internazionale di agenzie antisemite legate alla Nazioni Unite. Un rapporto del UN Watch rivela che all’interno di questa rete figurano centinaia di persone , funzionari dell’ONU, dell’URNWA, dell’OLP insieme a accademici e attivisti pro pal. Il Qatar finanzia tutto e tutti. La rete della Albanese si chiama “Global Network on Question of Palestine” (GNQP). Questo serve alla Albanese per coordinare movimenti e campagne contro lo Stato ebraico, giustificando Hamas e finanziando l’URNWA, coinvolta nelle atrocità del Sabato Nero. Il rapporto UN Watch, il cui direttore è Hillel Neuer, monitora le malefatte dell’ONU e delle sue agenzie, rivela che la Albanese è finanziata dall’ARD, un’organizzazione con sede ad Amman che riceve donazioni dall’Unione Europea, dagli USA, da Germania, Francia, Olanda, Norvegia, Svizzera, oltre che da altre agenzie legate alle Nazioni Unite. Secondo Neuer, solo 10 giorni dopo il 7 Ottobre, la Albanese ha accusato Israele di genocidio invitando altri paesi a sporgere denuncia presso la Corte Internazionale di Giustizia. Il gioco sporco della Albanese e dei suoi complici è tanto più pericoloso e nauseante perché ha minacciato i paesi che pensassero di aiutare Israele, sostenendo che avrebbero “responsabilità di terza parte” quindi potrebbero essere ritenuti anch’essi responsabili di genocidio, atti contro l’umanità e quant’altro. La fantasia degli antisemiti è immensa. Odio, ricatto e tanti soldi. Come si può pensare che Israele, una democrazia che non ha mai voluto una guerra, vinca davanti a tanto lerciume e a tanto crudele cinismo! I nostri ragazzi muoiono per una guerra non voluta perché Israele non immaginava nemmeno lontanamente che potesse accadere. Infatti il confine era praticamente sguarnito, era tranquillo, l’esercito e le attenzioni erano tutte a est, guardando ai disordini in Giudea e Samaria (dette erroneamente Cisgiordania) da dove i palestinesi entravano per commettere attentati. Anche questo ha fatto parte della strategia del 7 Ottobre, distrarre Israele, tenerlo impegnato altrove, fingere di essere santarellini, andare a lavorare con gli ebrei nei kibbuzim di frontiera, sedere alla loro tavola, mangiare il loro cibo, parlare e ridere con loro e poi, quando meno se lo aspettavano, mentre quegli ebrei pacifisti vicini al confine pensavano che, si, era possibile vivere in pace con i palestinesi…vedete come sono amichevoli… colpire, all’improvviso, come tante serpi velenose. Ci si chiede come reagiranno i filo palestinesi alle parole di Sinwar. Io sono sicura che passeranno in cavalleria, nessuno vi farà caso, fingeranno di non averle sentite e continueranno a urlare “A morte Israele, vogliamo altri 7 ottobre, dal fiume al mare, ebrei tornate in Polonia”. Sbraitino finché vogliono, gli ebrei resteranno a casa loro, in Terra di Israele perché il Bene deve vincere sul Male che mostri come Sinwar, come Arafat hanno creato per distruggerci.
Deborah Fait