sabato, Settembre 7, 2024
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Guerra tra Hezbollah e Israele. L’Italia prima responsabile del possibile conflitto

La situazione in Medio Oriente è semprepiù escplosiva, e una guerra totale tra i terroristi di Hezbollah e lo stato d’Israele è sempre più vicina. L’inerzia e l’incapacità della politica internazionale ad imporre al Libano un road map per ottemperare agli oggli derivanti dalla Risoluzione 1701 hanno consentito ad un  gruppo di terroristi di diventare una forza militare superiore alla stessa LAF (Forze Armate Libanesi) e fatto piombare il paese in nel caos politico ed ad una crisi economica e sociale gravissima.

Plastica rappresentazione della suporemazia di HEzbollah su UNIGFIl e governo centrale
Uomini di Unifil sotto la bandiera dei terroristi

Hezbollah ha di fatto creato un stato nello stato e attinge a man basse dall’UNWRA e si nutre dei “proventi” derivanti dalla presenza di soldati internazionali e delle assitenze che gli stati che forniscono alla popolazione.
Si è strutturata militarmente, amministrativamente e politicamente e conta un esercito di circa attivo di 40 mila uomini tra attivi e riservisti (!) e Nasrallah ha recentemente dichiarato che in caso di guerra può mobilitare 100  mila uomini.
Tutto ciò sotto l’occhio attento di UNIFIL, un poderoso contingente militare , che dal 2006 è spiegato a sud del fiume Litani.
La  Risoluzione 1701 dispone :
“–    il pieno rispetto della Linea Blu da entrambe le parti;
–  l’adozione di misure di sicurezza in modo da prevenire la ripresa delle ostilità, che preveda l’istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un’area priva di personale armato, di posizioni e armi che non siano quelle del governo del Libano e delle forze UNIFIL come previsto dal paragrafo 11, operanti in quest’area;

….. la piena attuazione dei  regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 (2004), 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in modo che, in accordo con la decisione del gabinetto libanese del 27 luglio 2006, non possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato libanese;
…omissis

–     la proibizione della vendita o rifornimento di armi e materiale affine al Libano  se non autorizzata dal governo libanese.
UNIFIL, su richiesta del Governo libanese, avrebbe dovuto agire  come “forza cuscinetto” tra le IDF e le LAF. Oltre a ciò, altri obiettivi della missione sono: − monitorare la fine delle ostilità fra Israele e Hezbollah; − contribuire alla creazione di condizioni idonee alla realizzazione di una situazione di pace e sicurezza; − assistere le Forze Armate libanesi nella loro dislocazione nella zona meridionale del Paese fino al confine con Israele, consentire il completo ritiro delle forze israeliane dai territori nel sud del Libano; − assicurare la libertà di movimento/azione al personale delle Nazioni Unite e dei convogli umanitari; − stabilire le condizioni necessarie per un accordo permanente di cessate il fuoco e per favorirne la sua implementazione; − assistere, su richiesta, il Governo libanese nel controllo delle linee di confine per prevenire l’immissione illegale di armi…

Hassan Nasrallah

Essendo provato il massiccio flusso di materiali bellici di ultima generazione da Iran e Russia, appare evidente UNIFIL con i suoi  oltre 10.000 uomini ha fallito l’obiettivo principale permettendo a Hezbollah  di riarmarsi e addirittura di dotarsi di una vera e propria struttura organizzativa. E l’Italia, una delle nazioni promotrici della missione,
oggi ha enormi responsabilità. Quando la guerra inizierà, il governo italiano dovrà chiedere scusa ai libanesi e agli israeliani traditi ed abbandonati nelle mani dei terroristi e di aver lasciato per 18 anni i militari italiani sotto controllo e ricatto dei terroristi.
Sono loro che dettano le condizioni, sono loro che stabiliscono cosa devono fare o cosa non possono fare i caschi blu  che sono di fatto “circondati e sotto stretta osservazione” di Hezbollah. Distratti e impotenti, i  contigenti, specie quello italiano, si sono trasformati neigli anni come un vero e proprio esercito della salvezza ed assistenza economica per la popolazione.
I caschi blu sono di fatto il sostentamento economico e l’ombrello politico per i terroristi.
Ricordo come nel 2019 l’allora Force Commander italiano, Gen. Del Col, in occasione della ricorrenza del quarantennale del dispiegamento del gruppo elicotteri italiano “ITALAIR” a Naquora, durante la cerimonia tenutasi a Tiro, ha dato la precedenza nei saluti di benvenuto all’autorità “religiosa” e non all’autorità politica.
Quale significato si può dare a tutto ciò se non un’ammissione di fallimento e che a sud del Libano Hezbollah, ovvero, il “Partito di Dio”, è la vera autorità politica e militare?.
L’ipocrisia dei media e della politica italiana che continuano a ripetere che UNIFIL garantisce la pace e opera nel rispetto della Risoluzione 1701 non è, alla luce della situazione sul teatro, giustificabile. UNIFIL  non è mai stata capace, e non è capace,  di svolgere alcun serio e concreto servizio di sicurezza e soprattutto di assistenza alla LAF per il disarmo dei gruppi terroristici. Dall’altra parte il Libano, ingabbiato da Nasrallah, non ha mai mostrato alcuna seria e convincente volontà di ottemperare allaRisoluzione 1701.
L’ONU, i libanesi, la comunità internazionale hanno colpevolmente fatto finta di non vedere cosa accadeva e cosa accade oggi sotto i loro occhi.

Michele Santoro

 

 

 

 

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