sabato, Settembre 7, 2024
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Ufficio per il processo. ci scrive Pina Todisco dell’USB

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, un wattsup di lamentale della sindacalista Pina todisco di USB inviato al Direttore.
Fermo restando che ero in viaggio, dopo di ciò personalmente non la conosco e per quanto mi riguarda non sono abituata a dialogare con le persone che si ergono a inquisitori.
Di solito quando parlo con chi si dichiara giornalista mi chiedono se sono disponibile a rilasciare dichiarazioni o interviste su determinati argomenti.
Ora io non so chi sia lei né tantomeno l’ho autorizzata a nulla.
Pertanto si regoli di conseguenza”.
La sindacalista non smentisce quanto da noi riportato, ci dice però che non ha autorizzato “nulla”.
C’è da precisare comunque che il giornale non attribuito alla signora Todisco nulla di diverso di quanto da lei detto e non ha riportato fatti diversi della realtà fattuale. La comunicazione è stata interrotta così come è corretto e dimostrabile aver scritto che abbiamo tentato di ricontattarla ma il telefono risultava non disponibile.
Abbiamo chiesto alla signora e questa ci ha risposto, il suo sindacato – e in generale da quanto si sa, non ha sollevato obiezioni sui diversi problemi emersi anche in fase di test pubblicate anche da Repubblica.
Abbiamo riportato che lei ci ha riferito che il procedimento è stato corretto ma le abbiamo contestato questo anche per le proteste degli idonei e non vincitori che pur rlevando di aver avuto un punteggio superiore ai prescelti dalla Commissione, non potevano  verificare la correttezza delle graduatorie pubbliche. Abbiamo ribadito che alcuni aspetti non sono stati coerenti e non sono ancora coerenti con le norme di legge e del bando sopratutto sulle modalità di selezione e trasparenza totalmente assente nella pubblicazione delle graduatorie.
E’ vero che la signora Todisco ci detto che il procedimento è stato corretto e che non ci sono stati brogli anche se non si era mai paventata questa possibilità. Di errori si, anche se sul web i dubbi sono palesi e definiti “malefatte”.
Infine, il direttore si è presentato con nome cognome e carica. La signora non lo ha rimandato ad una intervista classica, anzi, per poter meglio parlare gli ha chiesto di richiamarla dopo 2 minuti per predisporre il suo blutooth.
Se non avesse voluto rispondere bastava dirlo invece di farsi richiamare!
E’ anche corretto aver riportato che non ha risposto al nostro wattsup, almeno fino a quello ora pubblicato.
L’articolo, non riporta nulla di non corretto nè offensivo, è stato riportato soltanto ciò che ricalcava le risposte della signora Todisco.
Ci spiace comunque che la signora si sia irritata e le porgiamo le nostre scuse.
Ci permettiamo però di suggerirle di ascoltare le proteste dei candidati.  Sono persone e hanno il diritto pretendere trasparenza, di essere informati, di pretendere che venga loro risconosciuto il giusto merito e sopratutto che non vi siano situazioni che possono far sorgere dubbi.

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