L’Italia di Giorgia Meloni si è presa di paura e con Crosetto che va a trovare i nostri militari
impiegati nei vari teatri indossando la giacca della a mimetica, annuncia di aver annullato la festa del 4 novembre .
La 7^ potenza industriale che si vanta di far parte del G7, lo stato che vanta un esercito di professionisti il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo, mostra oggi che alla resa dei conti che ha paura del terrorismo e mostra in modo grave e palese la sua paura e l’incapacità di garantire sicurezza ai suoi cittadini cancellando la manifestazione per “motivi di sicurezza”.
Nello stesso tempo subisce passivamente le manifestazioni pro hamas che stanno facendo capire agli italiani come l’islam stia lentamente ma inesorabilmente assumendo il carattere di forza politico ideologica capace di imporre la propria legge e i propri costumi ad uno stato, impotente e in decandenza come tutta l’Europa, è caduto in una profonda depressione economica e sociale.
L’eccessiva e colpevole tolleranza data dallo stato e dalle sue istituzioni eda certa parte politica ai gruppi di immigrati per la maggior parte clandestini, e la preoccupante e dilagante ignoranza di certi gruppi politici e di giovani disinformati che simpatizzano per l’islam, sono la causa prima dell’arroganza islamica in Italia.
Giovani e forzuti clandestini spadroneggiano impuniti nelle nostre città e gli italiani sono costretti a subire per l’incapacità dello stato a garantire sicurezza.
Annullare la festa del 4 Novembre è una capitolazione al terrorismo e all’arroganza dei clandestini. Hamas in Italia a vinto. Ho servito lo stato per oltre 30 sia in Italia che all’estero, e oggi avverto un senso di vergogna per tutto quanto sta accadendo nel paese.
Un governo che si piega al terrorismo e cancella una manifestazione nazionale dando così la netta impressione di non essere capace di garantire sicurezza per il suo svolgimento, non merita il rispetto dei cittadini.
Domanda. Perchè non si sospendono le partite di calcio ??
Povera Italia, c’è di che essere preoccupati.
Michele Santoro