giovedì, Novembre 21, 2024
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Sanità in Sicilia. Scontro per le nomine ma a quando un concorso pubblico per titoli ed esami ? 

La politica siciliana è in fermento in questi giorni e il motivo è sempre lo stesso, le nomine dei direttori delle Aziende Sanitarie e dei presidi ospedalieri.  Il Presidente Schifani si dice infastidito per il fatto che  la lista dei 49 papabili sia stata resa pubblica quando sul suo tavolo questa non è ancora arrivata.
La selezione appare come al solito poco trasparente e la denuncia di Schifani aumentano le perplessità .
I candidati hanno presentato domanda e sostenuto un colloquio di fronte ad una “speciale” commissione. La domanda , tutto qui ? Sembra di  si e ciò fa supporre che finirà come al solito, come?. Il deputato 5Stelle Antonino De Luca, componente della commissione sente già aria di spartizione politica ma a noi sorge spontanea una domanda. De Luca è un avvocato, come può valutare le competenze per la nomina di un dirigente di una struttura sanitaria ?
Fintanto che ci sarà una discrezionalità il cittadino continuerà a pensare, come il deputato De Luca, che alla fine i prescelti sranno il risultato della spartizione politica.
Non ci resta che attendere ma chiunque verrà scelto, per la sanità siciliana niente cambierà e ai siciliani non resterà che continuare ad emigrare al nord per curarsi.
Si stima che ogni anno circa diecimila siciliani scelgono di curarsi fuori dall’Isola. I motivi sono sempre gli stessi. Liste di attesa chilometriche, strutture sanitarie precarie, organizzazione sanitaria spesso caotica e risposta medica ritenuta dai cittadini inadeguata sono il mix che obbliga all’emigrazione sanitaria.
I disagi creati ai  cittadini, costretti anche a  sostenere ingenti spese per i trasferimenti, non sono l’unico problema della Regione, c’è da considerare che quasi mezzo miliardo all’anno viene distratto dalle casse regionali per emigrare verso le strutture del nord che ospitano i pazienti siciliani.
Da Il Gattoparto” …  “La Sicilia ha voluto dormire, a dispetto delle loro invocazioni; perché avrebbe dovuto ascoltarli se è ricca, se è saggia, se è onesta, se è da tutti ammirata e invidiata, se è perfetta, in una parola?”.
Quanto si sbagliava il Principe di Salina. La Sicilia è bella e dannata e il suo popolo, menefreghista e opportunista è linfa per una politica regionale incapace di amministrare per il bene dell’Isola e dei siciliani.

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