domenica, Settembre 8, 2024
HomeEsteriNazioni Unite. La solita ambigua Italia . A parole è amica di...

Nazioni Unite. La solita ambigua Italia . A parole è amica di Israele, all’ONU vota contro Gerusalemme

La politica italiana nel medio oriente è sempre stata contradditoria nei confronti di Israle e vergognosamente reverenziale nei confronti dei paesi arabi e dell’AP.
Il lodo Moro sottoscritto con i terroristi dell’OLP e come ricordato da Cossiga, il Lodo Moro 2 con i terroristi di Hezbollah, si precedenti storici del 1915 , del 1943 e del 2011 quando voltammo la faccia a Gheddafi e aprimmo le nostre basi alla NATO per distruggere l’apparato statale libico e uccidere il Rais, dimostrano come delle parole dei governanti italiani c’è poco da fidarsi.
Con Gerusalemme  alle parole di amicizia e collaborazione non seguono quasi fatti concreti a suffragare queste “affermazioni” .
L’ultima dimostrazione dell’inaffidabilità italiana si è evidenziata in modo clamoroso all’ONU dove il 26 Luglio scorso il rappresentante italiano , Ambasciatore Maurizio Massari, ha votato contro Israele e in favore di una risoluzione Onu presentata da Cuba, Siria, Corea del Nord, Venezuela e altri Paesi.
Poiché appare difficile credere che l’ambasciatore possa avere deciso in autonomia e se così fosse sarebbe grave, appare evidente che la linea politica parolaia di Roma è stata smentita da fatti concreti.
L’assurdità del voto italiano appare molto più evidente quando si pensa al tema della risoluzione. Il pratica, l’ECOSOC, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, ha accusato Israele di non garantire il rispetto dei diritti, il progresso e l’integrazione delle donne arabe nella società israeliana.
In Israele le donne arabe israeliane sono perfettamente integrate nel tessuto sociale ed economico del paese. Basta farsi  un giretto per enti pubblici, sanitari e attività private per poter constare come l’integrazione in Israele non è un problema.
E ‘ da  tempo che le Nazioni Unite e le sue agenzia hanno perso credibilità. In Iran, Afghanistan, Tunisia, Turchia, Siria, Iraq, Pakistan e in altri paesi dell’area islamica, le donne sono discriminate e l’ONU non vede, non sente e non parla.
Incassa soltanto enormi flussi di denaro che offuscano menti e fanno  chiudere gli occhi.
Onestà intellettuale, imparzialità e coraggio, parole sconosciute a chi dovrebbe seriamente guardare alla condizione delle donne in Giudea, Samaria nelle aree sotto resposanbilità dell’AP, e nella Striscia di Gaza invece di approvare mozioni per far contenti taluni stati mussulmani.
L’ONU fa business e incassa miliardi di petrodollari. Tacere, non vedere e condividere le assurdità, è semplice.

MiSa

Più popolari

ultime notizie