Cominciamo a sgombrare ogni dubbio e senza violare alcuna norma di legge precisiamo che chi arriva in Italia in modo irregolare è un CLANDESTINO e non un immigrato.
Il politicamente corretto è solo ipocrisia. Premesso ciò, è ormai un fatto acclarato che l’immigrazione clandestina ha raggiunto numeri record e tutto il sistema è al collasso sia in termini di sostenibilità tecnica e sociale che economica.
Il costo dell’immigrazione a carico dello stato e quindi a carico dei cittadini che pagano le tasse, è di circa 5 miliardi l’anno, sottratti alle esigenze sociali e sanitarie per mantenere chi non ha alcun titolo per soggiornare in Italia.
Quest’anno per esempio, alla Sanità saranno tagliati ben 4 miliardi.
Se anche i sindaci e presidenti di regione di sinistra cominciano a lamentarsi vuol dire che il problema c’è ed è grave.
Ma per il sindaco di Pozzallo, paesino in provincia di Ragusa, sembra che il problema non esista , ritiene inaccettabili le lamentale dei sindaci del nord Italia e suggerisce un’accoglienza diffusa e l’integrazione per chi arriva clandestinamente.
Il sindaco però, che non spiega come risolvere il problema dei clandestini e come integrarli, sembra avulso dalla situazione economica e sociale del paese. Ascoltando le sue affermazioni fatte a RAINEWS 24 stamani, sembra infatti non rendersi conto che in Italia ci sono cinque milioni di poveri assoluti e circa dieci milioni sono sotto la soglia di povertà.
Sembra non rendersi conto che la Sanità, specie nell’Isola, soffre atavici problemi economici ed organizzativi tali da spingere i cittadini siciliani a recarsi al nord per le cure. Non sembra rendersi conto che le infrastrutture nell’Isola sono ancora quelle del periodo fascista e che il treno da Trapani a Ragusa impiega oltre 15 ore per percorrere circa 350 lm quando da Milano a Roma, 477 km servono solo 3,54 minuti .
Sembra anche non accorgersi che la Sicilia sta scivolando lentamente ma inesorabilmente verso un disastro sociale, economico, infrastrutturale che ci avvicina sempre alla situazione che si riscontra nei paesi da cui arrivano i clandestini.
Questo grazie ad una politica regionale e locale incapace di governare per gli interessi dei siciliani e della Sicilia.
Oggi, egregio Sindaco Ammatuna, per un clandestino le casse pubbliche sborsano in media qualcosa come mille euro al mese a cui aggiungere i costi degli enti pubblici che fanno lievitare il costo unitario a non meno di 1.500 euro mese per adulti mentre per i “minori” o per chi, come spesso denunciato da organi di stampa, per quelli che si spacciano minori, il costo unitario è di circa 2.500 euro/mese.
Ci permettiamo di ricordare al Sindaco di Pozzallo che ai suoi cittadini non autosufficienti lo stato garantisce un trattamento sociale di 370 euro al mese e ad un operaio che ha lavorato per ben 40 la pensione non supera gli 800 euro.
I costi dell’accoglienza li pagano anche quei lavoratori di 65 anni che lavorano nei campi e nelle imprese edilizie.
Egregio Sindaco, lei non comprende le lamentele dei sindaci del nord, noi non comprendiamo le sue di affermazioni.
Misa