Sulle cause che hanno scatenato il conflitto in Ucraina l’informazione occidentale si è schierata con la “novella” Russia potenza occupante, Ucraina piccola cenerentola invasa.
E’ un dato di fatto. Dall’inizio della guerra “ufficiale” voluta da USA/NATO e fortemente appoggiata dall’Unione Europea, pochi temerari commentatori e testate giornalistiche, contestati, e a volte anche emarginati, hanno avuto il coraggio di raccontare le vere cause del conflitto che parte da lontano, e di chi sono gli enormi interessi economici e politici in gioco.
Pochi fin qui quasi nessuno ha riferito , per esempio, degli enormi interessi economici dell’Unione Europea sul Donbass e sull’operazione effettuata dalla European Lithium con sede in Austria nel novembre del 2021 che acquisisce i giacimenti nel Donbass attraverso l’acquisizione della società ucraina Petro Consulting LLC Millstone.
Il Presidente esecutivo di EuropeanLithium, Tony Sage, nel 2021 si dichiarava: “ molto entusiasta dell’opportunità di acquisire i due giacimenti di litio ucraini e combinarli con il nostro già avanzato progetto sul litio a Wolfsberg. Questo non solo ci consentirà di diventare il primo produttore locale di idrossido di litio in Europa, ma allo stesso tempo di formare il più grande gruppo di litio del continente e di contribuire in modo sostenibile a garantire la domanda europea di litio“.
Quindi le terre rare sono la “democrazia” per cui l’Europa spinge alla guerra. Ma gli interessi economici dell’UE sono secondari a quelli delle multinazionali americane e di geopolitica di Washington. Senza dimenticare i famelici interessi delle industrie delle armi che dettano alla Casa Bianca la politica di guerra da adottare in giro per il globo.
l’Ucraina è la prima esportatrice di Uranio in Europa e quindi anche la Francia, che ora cerca l’uranio dalla Mongolia certo non sta a guardare avendo necessità del minerale per le sue centrali nucleari.
I motivi di questa informazione a senso unico sono diversi. In Italia molti giornali ricevono ingenti sovvenzioni pubbliche e chi non riceve sovvenzioni è voce di parte politica e quindi giocoforza orientata. Non ci sono margini di manovra e all’estero la stampa segue, eccetto poche indipendenti testate, le novelle governative. La verità purtroppo è merce rara. La libera informazione è cosa che riguarda solo Wilileaks e Julian Paul Assange che rimane in carcere in attesa di estradizione verso gli USA per aver fatto conoscere al mondo i crimini di guerra (impuniti) degli americani.
Barbarie commesse dai militari americani all’ombra della “Old Glory” che alla luce degli avvenimenti, impuniti, dovrebbe essere rinominata in “Old shame”.
E per essersi messo contro lo Zio Sam, Assange come Bettino Craxi e l’ex Primo Ministro pakistano Imran Khan, ha subito la loro stessa sorte con accuse delle più disparate. Come nel più classico campionario della CIA & C., i reati che gli contestano sono sessuali ed economici oltre ovviamente al reato per la diffusione di immagini che provavano le azioni criminali delle forze armate USA nella sporca guerra in Iraq. La storia insegna, gli USA puniscono duramente chi si mette contro la loro strana cultura della libertà e della democrazia che in parole povere significa “dominio del mondo”. Betino Caxi è morto in esilio, Assange è ammalato in carcere e Imran Khan non naviga certo in acque serene.
L’Italia ha imparato la lezione e nessun governo, eccetto quello retto da Craxi, si è mai messo di traverso agli USA e mai ci si metterà. Nello stivale ci sono oltre 120 basi USA di vario tipo e in due basi, Ghedi e Aviano, ci gratificano di oltre 100 testate nucleari.
Impossibile non eseguire gli ordini di Washington ed è difficile che ci facciano diventare una vera democrazia indipendente e sovrana. La Francia ha avuto il coraggio di mandare a casa NATO e USA, ma l’Italia non ha veri statisti.
In questo contesto internzionale, l’informazione sull aguerra in Ucraina fa la sua brava parte dando prioritariamente notizie della guerra elaborate Kiev o dagli USA. Quasi nessuno si prende la briga di dare uno sguardo ai report giornalieri del Ministero della Difesa russo.
In assenza di veri reporter di guerra, con l’informazione di parte di USA e Intelligence inglese, solo dal confronto tra i notiziari delle parti ufficialmente in guerra e una seria verifica con fonti indipendenti può far comprendere, non completamente, la situazione.
Tutto il resto è … buio mentre muoiono migliaia di soldati e civili nell’indifferenza generale.
Misa