L’immigrazione clandestina ha raggiunto nel 2023 livelli da emergenza sanitaria, sociale ed economica mentre il governo continua a latitare. Giorgia Meloni è fiduciosa in un intervento dell’Europa ma dall’Europa oltre alle chiacchiere non c’è nulla di concreto.
La Von Der Leyen ha scritto al Presidente del Consiglio una bella letterina e ha chiuso la questione.
Il governo attende, cosa attenda è difficile comprenderlo. Parlano i ministri, ma non dicono nulla di concreto e non si capisce cosa attendono per agire.
Dalla Tunisia in fiamme arrivano a frotte ma la maggior parte dei clandestini sono pakistani, bangladesi, migranti del sub sahara, marocchini, algerini, nigeriani, ghanesi e non come si dice “solo tunisini” in fuga dalla crisi del paese.
Le rotte portano in Italia perchè ormai nel mondo è stata fatta passare l’idea che lo stivale è il ventre molle e la porta sicura per l’Europa.
Dagli USA e dal Canada arriva la risposta sul come bisogna intervenire ma Giorgia Meloni ha la necessaria forza politica “indipendente” e sovranista per dispiegare le navi militari al confine delle acque territoriali per impedire l’accesso a barche e barchini ? Vieterà l’attracco alle ONG.
Considerato e accertato che dall’Europa non avrà alcuna risposta concreata, questo governo avrà il coraggio e la forza politica di dare l’avvio ad un vero e proprio programma di rimpatrio forzato ?
E’ tempo di agire. Le chiacchiere non servono e il presidente del consiglio Meloni e questo governo saranno responsabili dei disastri sociali che questa invasione provocherà in tempi brevi. Le città sono diventate accampamenti di sbandati e molti centri, come Milano e Roma sono in mano a clandestini che deliquono sapendo di rimanere impuniti.
Nel frattempo lo stato impegna oltre 13 miliardi di euro l’anno per quella che viene definita “accoglienza” e nello stesso tempo per rastrellare soldi taglia gli adeguamenti alle pensioni, riduce fortemente il RdC, la sanità è un disastro e la sicurezza è ormai un ricordo.