E’ questa la domanda che Francesco Mercadante si fa nella sua “presentazione” dello spettacolo ”Figli in mutande… per una memoria degli olocausti” che sarà dato il 27 Gennaio al Teatro Sollimadi Marsala, sponsorizzato e patrocinato dal Comune di Marsala.
Una domanda quella dell’autore che accumuna la tragedia di un milione e mezzo di bambini sterminati dai nazisti nei campi di concentramento tedeschi, con la situazione dei bambini palestinesi.
Mercadante, come tanti, associa la Shoah a tragedie che nei secoli si sono susseguiti e aggiunge che Israele attua dal 1948 lo “sterminio del popolo palestinese”, ampiamente documentato, secondo il suo pensiero, da atti “ufficiali” delle Nazioni Unite.
Le Nazioni Unite, la sua “anomala” presenza in Libano, le continue “condanne” contro Israele, sono parte del problema perché emesse da un organismo – quello dei diritti umani – governato di fatto da paesi arabi.
Sono di parte ma purtroppo le loro decisioni hanno una enorme cassa di risonanza per una platea mondiale poco informata e con poca voglia di informarsi e capire.
Ci sarebbe da discutere giorni se non settimane per tentare di avere quantomeno una parziale conoscenza della vera situazione nell’intera aerea, ma è la domanda che pone Mercadante che merita attenzione.
Nella sua semplicità è antistorica e offensiva nei confronti degli oltre 1,6 milioni di bambini ebrei inghiottiti dai forni crematori dei nazisti.
Solo riflettendo su questi drammatici numeri della follia nazista, l’autore dello spettacolo, forte della sua incrollabile certezza, dovrebbe quantomeno cercare di spiegare come spiega lo “sterminio” dei palestinesi e quali dati può fornire che possano avvalorare il suo pensiero. Nel 2023 la popolazione araba (i palestinesi sono giordani, siriani, egiziani, libanesi e iracheni) residenti nei territori, è cinque volte superiore a quella del 1948.
Ci fermiamo qui. Non è necessario aggiungere altro.
Attendiamo una replica.
MiSa
