La vittoria del centro destra o come si dice oggi, della destra centro, non sembra aver dato all’Italia un governo “forte” e soprattutto, autorevole come era stato promesso da Giorgia Meloni.
Nella sua composizione rispecchia la logica Cencelli. Di certo di rilievo le nomine del Guardasigilli , del Ministro per le politiche del lavoro e delle Finanze, ma nel complesso molto normale. Tra tutti i ministri lascia molto perplessi la nomina a Ministro per le Politiche del Mare e per il Sud di Nello Musumeci, già presidente della Regione Siciliana.
Al Nello siciliano è stato assegnato un ministero inesistente e praticamente senza alcun ruolo.
A questo punto, meno che non abbiamo capito nulla, appare chiaro che il ministro di Musumeci è inutile perchè le deleghe tipiche di un ministero per le Politiche del Mare e per il Sud sono assegnate ad altri ministri.
La delega al Sud è stata data al Ministro Raffaele Fitto, i porti e la Guardia Costiera al Ministro Salvini, il turismo alla Santanché e la pesca al Ministro Lollobrigida.
Quale allora la ratio di nominare Musumeci Ministro per le Politiche del Mare e per il Sud ?
A dar credito alle voci che si rincorrono nei palazzi, questa nomina sarebbe stata necessaria da Giorgia Meloni per dare un “segnale” a Gianfranco Miccichè, rimasto in Sicilia sconfitto su tutta linea e già in rotta di collisione con Schifani, che si è messo di traverso nella ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione.
Appare però difficile negare che il Ministero per le Politiche del Mare e per il Sud sia alla fine dei conti solo una “poltrona ad personam per ragioni di ripicche siciliane”.
Ma se così fosse, qualcuno si è chiesto quanto costerà ai contribuenti la creazione di una struttura ministeriale per dare corpo a un ministero inutile ?
La delega in extremis della Protezione Civile al Musumeci, che di regola è affidata ad un sottosegretario alla presidenza del consiglio, non giustifica la creazione di un ministero, e confermerebbe le voci che bisognava comunque dare a Musumeci un incarico considerato che ha dovuto giocoforza rinunciare alla ricadidatura alla Presidenza della Regione.
Ma le caselle dei vari ministeri era già “assegnate” e quindi c’era posto e quindi non retava che invertarne uno ex novo che sarà fonte di un enorme spreco di denaro pubblico.
Insomma, non è cambiato nulla, si trova sempre un modo per dare una poltrona ad un amico. Tanto alla fine paga pantalone.
Misa