venerdì, Ottobre 18, 2024
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Putin richiama i riservisti. Per i media è il sintomo del cedimento ma …

Già, c’è un ma grande come una casa alla vulgata dei media e delle cancellerie europee asservite al “padrone” Usa.
In queste settimane ci hanno esaurientemente informato dei successi degli ucraiani, enfatizzati più di quanto una attenta analisi avrebbe suggerito.
Si parla di disfatta russa e non si tiene conto che con le forze messe in campo la Russia non poteva, alla luce degli ingenti aiuti militari, di supporto tattico e di intelligence che gli ucraini ricevono da USA e Gran Bretagna, tenere un fronte di oltre mille chilometri.
Ecco che  il richiamo di trecentomila uomini, pari all’1/% del totale, viene visto dai trionfanti leaders (?) europei come una dichiarazione del fallimento delle operazioni militari russe.
L’altra faccia della verità che sembra nessuna vede è che il richiamo è un pericoloso salto di qualità perché significa che Putin alla fine ha ceduto alle pressioni dei militari per un cambio di strategia sul fronte.
Primo obiettivo sarà mettere in sicurezza i territorio del Donbass, Kerson ,  kramatorsk e i territori occupati dove si volgeranno i referendum per l’annessione alla Russia.
Il punto è proprio qui. Al di là delle mire del Cremlino su Odessa, va da se che dal momento dell’annessione Mosca riterrà ogni attacco al Donbass e ai territori occupati, come una attacco al territorio russo e quindi  si riserverà il diritto di rispondere in modo appropriato.
Come risponderà è difficile dirlo ma sarà sicuramente una carneficina ed è difficile poter prevedere quanto e come gli ucraini potranno ancora sopportare la perdita migliaia di soldati e civili.
Il rapporto tra Mosca e Kiev in termini umani è di 1 a 10 e per quanto i russi possano perdere uomini, saranno sempre in posizione di vantaggio sugli ucraini.
La bomba nucleare ? Putin non scherza, non è pazzo. Da esperto giocatore ha sicuramente un piano B pronto da attuare.
Quale ? Speriamo solo di non doverlo scoprire.

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Misa

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