E così l’uomo chiamato a salvare l’Italia improvvisamente si scopre un “normale e semplice politicante”. E’ finito il tempo dell’amore improvviso e del coinvolgimento emotivo verso un uomo che il presidente Francesco Cossiga definì in diretta televisiva a Uno Matttina un “vile affarista” , “liquidatore (svendita) dell’industria pubblica e svenderebbe ciò che rimane Finmeccanica, l’ENI, l’ENEL ai suoi ex comparuzzi di GOLDMAN SACH ” .
Da quando ha preso il potere nominato a furor di “parlamento”, Draghi è stato messo su un piedistallo e ogni sua apparizione suscitava “commenti” entusiastici da quella stessa bassa ed inconcludente politica italiana che ha mostrato al mondo la propria pochezza.
A lui si sono attribuiti i meriti della ripresa economica italiana ma, a meno che non ci siamo persi qualcosa, non risulterebbe alcun atto formale del governo che abbia effettivamente contribuito a ciò. Anche le vittorie olimpiche, secondo alcuni ben pensanti, sono stati attribuiti alla sua “presenza” a Palazzo Chigi. Insomma, il salvatore.
L’economia è ripartita per propri meriti propri del dei settori economici.
Con il green gli italiani stanno pagando oggi un prezzo altissimo per gli aumenti di luce e gas e per l’inflazione che ha raggiunto il 4,9%.
Sulla pandemia ha rincorso e continua a rincorrere il COVID come Conte e forse di più di Conte visto che il suo governo dei migliori ha fallito sulla campagna vaccinale ed ha esacerbato gli animi degli italiani mettendoli uno contro l’altro evitando accuratamente di assumersi responsabilità circa la campagna vaccinale obbligatoria per legge. Norme contradditorie ed illogiche come quelle contiane, caotica la comunicazione, e affermazioni da parte di Draghi fuori dalla realtà fattuale ” ll Green pass è una misura con i quali i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. E’ una misura che dà serenità, non che toglie serenità”.
Eppure già la “scienza” aveva da tempo avvertito che i vaccinati e quindi possessori del pass vaccinale sono (ed erano al tempo già) contagiabili e a loro volta possono potevano e possono contagiare.
Gli stessi numeri dei vaccinati non sono mai stati lineari. All’inizio di parlava di 4 milioni non vaccinati, poi 6, quindi 3 e negli ultimi tempi prima dell’introduzione del super pass vaccinale, 8 milioni. Anche l’informazione sui contagi e sui ricoverati non appare “lineare” mentre i media continuano a proporre agli italiani almeno 6 ore al giorno di trasmissioni sul COVID e la continua presentazione di virologi e vari che anziché stare in ospedale fanno le starlette in televisione.
Da quando è al governo non risulta che Draghi abbia fatto nulla per l’aumento dei posti in terapia intensiva e non sembra abbia provveduto ad assumere personale medico ed infermieristico.
Non risulta aver fatto nulla sulla sicurezza nella scuola limitandosi ad imporre al personale l’obbligo del vaccino.
Non risulta aver fatto nulla sui trasporti arrivando, nei giorni scorsi, al punto di prevedere il pass vaccinale anche per i trasporti pubblici locali pensando di risolvere il sovraffollamento dei mezzi.
Oggi, grazie ai sindacati (non tutti in verità perché la CISL non parteciperà allo sciopero del 16 Dicembre), Draghi si scopre “normale”.
Insomma, il Draghi superstar ritorna pesantemente con i piedi sulla terra anche se molti in parlamento lo vorrebbero eleggere presidente della repubblica più per incapacità di indicare una personalità al di sopra delle parti che per meriti propri del “salvatore dell”Italia”.
Una situazione che ricorda molto l’avvento di Mario Monti che oggi pensa che “Il problema (dell’Italia) è lo scarso livello di educazione e preparazione del popolo italiano, così la capacità di esprimere un orientamento politico è molto bassa” aggiungendo che è necessario che siano istituiti “Momenti istituzionali a reti unificate e accordo i autodisciplina tra le televisioni“.
Il passo dalla democrazia alla dittatura sembra già stato superato abbondantemente.
Ms