“Eppur si muove“. Per cercare di capire cosa sta succedendo lontano dai riflettori nello scacchiere mediorientale, la celebre frase di Galileo Galileo pronunciata al tribunale dell’inquisizione appare come la più appropriata. Già, eppure qualcosa si muove nel teatro mediorientale. Dopo le recenti uccisioni eccellenti di Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, capo del programma nucleare militare in Iran e di Muslim Shahdan, capo militare di Pasdaran, l’Iran continua a minacciare ritorsioni verso Israele.
A Gerusalemme non stanno certo ad assistere passivamente agli avvenimenti e quindi il governo ha disposto il rafforzamento del dispositivo militare e la cooperazione con gli USA che stanno nel frattempo dispiegando sei B-52 verso basi più vicine al teatro mediorientale, e il riposizionamento della portaerei Nimiz e della V Fotta, verso il Mar Arabico.
L’apparato militare sembra pronto ad ogni evenienza e l’eventuale minacciata ritorsione iraniana verso Israele potrebbe avere come effetto una dura contro offensiva israelo-americana nei confronti dell’Iran.
In questo quadro fa un certo scalpore la decisione dei Hassan Nasrallah che, secondo fonti libanesi, starebbe abbandonando i suoi uomini per trasferire la sua residenza a Teheran.
Evidentemente Nasrallah sente sul collo il fiato della morte.
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