domenica, Novembre 24, 2024
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Gerusalemme. Missili e razzi in centro Beirut. La capitale  “scudo umano” di Hezbollah e UNIFIL ?

(M.Santoro) UNIFIL appare  più un esercito della salvezza funzionale agli interessi economici e sociali di Hezbollah che una forza di interposizione con il compito di attuare il disarmo di tutti i  gruppi armati nel sud del Libano e la restituzione della “vera” sovranità del governo libanese nel territorio a sud di Tiro. Non vede, non sente, non parla. Vivacchia con il suo GHQ praticamente chiuso nel compound di Naqoura e truppe di diversi paesi “chiusi” nei loro accasermamenti sparsi a sud del Libano, circondanti da oltre 30 mila guerriglieri che dispongono di migliaia di missili e razzi , armamento pesante e ingenti depositi di munizioni e carburanti. Le bandiere gialle del gruppo terroristico sono spavaldamente presenti in ogni angolo del sud Libano e non solo. E’ un monito chiaro “è Hezbollah che comanda” .
In questo quadro di totale fallimento politico militare di UNIFIL, attualmente sotto il comando del Gen. Del Col, Hezbollah spadroneggia nel paese e continua la sua opera di terrore e mantiene sotto stretto “controllo” i caschi blu. Anche gli elicotteri della Task Force Italair da tempo atterrano esclusivamente nelle piazzole stabilite. A meno di casi particolari e ipotizziamo “autorizzati” dal referente politico di Hezbollah, gli elicotteri e i mezzi non possono muoversi se non lungo tratte e tracciati ben individuati.
Ora, secondo quanto riporta un rapporto del Centro Ricerche ALMA situato nel nord di Israele, Hezbollah ha recentemente implementato la sua presenza  militare nella capitale installandovi almeno 28 postazioni missilistiche proprio nel centro della città. Ciò conferma quanto da noi già più volte scritto nel passato.
Con il rapporto ALMA viene definitivamente accertato che Beirut è divenuta un centro non solo di produzione e riconversione dei missili sotto la guida Majed Naveed, ingegnere Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRCG), ma anche zona di deposito e postazioni di lancio dei missili a medio raggio del gruppo Fateh 110/M600.
L’armamento missilistico di Hezbollah conta oltre 600 missili tipo Fateh 110/M600 che hanno una gittata di 300 chilometri e un numero imprecisato di D.AL-Ficar molto più pericolosi per Israele perché hanno una gittata di 700 chilometri e oltre 130.000 missili e razzi con una gittata di 10/500 km.
Nel sud del Libano, nell’area che va da Sidone fino al confine con Israele e nella valla della Bekaa, ci sono le maggiori concentrazioni di postazioni missilistiche dei terroristi.
Postazioni e siti con strutture di comando e controllo, assemblaggio missili,  siti di stoccaggio carburante, bunker e postazioni di lancio, sono vigliaccamente realizzati nelle vicinanze se non all’interno di scuole, ospedali. Amblatori medici e perfino vicino all’Ambasciata dell’Iran a Beirut e al Ministero della Difesa libanese.
Tutti i siti, come conferma ALMA, sono “ready to lunch”. Se prendiamo ad esempio i termini di allerta USA, le postazioni missilistiche di Hezbollah si trovano in posizione di DEFCON 2, (rischio molto elevato).
Questo il quadro della situazione ed appare allarmante come le NAZIONI UNITE ancora oggi, pur avendo preso atto del fallimento della missione con il suo segretario generale (https://www.mondoedintorni.it/2019/11/29/unifil-il-portavoce-andrea-tenenti-non-e-nostro-mandato-disarmare-hezbollah-mentre-guterres-ammette-il-fallimento/ ) , che costa milioni di dollari al giorno, non abbia fin qui deciso di avviare una discussione generale per il ritiro dei contigenti militari schierati nel Libano.
Se, come afferma Tal Beeri, capo del Dipartimento ricerca presso il Centro ALMA, . “Hezbollah usa la popolazione di Beirut come scudi umani e non esita a posizionare i suoi siti di lancio vicino a edifici pubblici, istituti scolastici, fabbriche e altro”, Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guteress, dopo aver ammesso il fallimento della missione UNIFIL, deve avere il coraggio politico di aprire seriamente ad un ritiro generale delle truppe ONU dal Libano per non essere corresponsabile di un eventuale attacco di Hezbollah ad Israele partendo proprio dalle postazioni missilistiche che insistono per la maggior parte nell’area che doveva essere smilitarizzata da UNIFIL e dal governo libanese.

Hassan Nasrallah

Non può essere complice di un governo, quello libanese, che ha più volte ammesso la sua sudditanza politico – militare a Hezbollah e al suo capo Hassan Nasrallah.

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