L’atavico problema della rete idrica a Marsala ha molti responsabili. Nessun sindaco dal 1980 in poi è esente da responsabilità. La città non ha una vera mappatura e grandi linee si ha un’idea della rete, con condotte principale in vetroresina ormai da oltre 20 anni fuori dal tempo di esercizio garantito. Ancora oggi proprio a causa della non mappatura della rete, sono molti gli allacci abusivi che si stimano in circa 3000 utenze.
Non essendoci centraline di zona è praticamente impossibile verificare il consumo per zona e quindi identificare anomalie di consumo rispetto alla bollettazione così da “pescare” eventuali “possibili” abusivi.
Ma le colpe di questa sindacatura, stante le notizie che abbiamo acquisito, stanno tutte nella mancata organizzazione complessiva del delicato settore che manca di personale e mezzi.
Siamo in emergenza idrica da 9 giorni e scopriamo che il settore idrico integrato non ha persole sufficiente per poter intervenire sistematicamente sulla rete per risolvere i problemi che si stanno evidenziando.
Inoltre, un “fontaniere”, che si dice molto bravo e che è in grado di intervenire nelle zone dove insistono i problemi, è in mobilità e lavora solo mezza giornata.
Da qui le responsabilità del sindaco. La città è in emergenza e il primo cittadino non ha saputo mettere sul campo un gruppo di tecnici in grado di risolvere tutti i problemi che a cascata si stanno manifestando dopo la rottura.
Lui è il Sindaco e quindi lui è il responsabile. Non si sono dubbi, e dal 20, per gentile sua concessione, tutti al mare nei pomeriggi, visto che la chiusura degli uffici nel pomeriggio l’ha disposta. Un pò come le regalie ad associazioni varie che non mancano mai.
Emergenza o no, i pomeriggi sono sacri.