Al Comune di Marsala non sono i tempi della burocrazia a fare scalpore, quanto le “lunghe” bibliche ferie dei dirigenti. Recentemente siamo venuti a conoscenza della fatto che un dipendente del Comune, con qualifica di “dirigente” starebbe usufruendo del proprio periodo di “ferie” a partire da dicembre 2019 e per quasi tutto il 2020 fino a raggiungimento del termine per transitare in pensione.
Quanto sopra è stato confermato sia dal Dirigente del Settore Gestione del Personale che dal Segretario Generale, a cui abbiamo chiesto come mai fosse possibile tutto ciò in violazione delle norme di legge in materia e dell’art 28 del CCNL sugli enti locali il quale prevede che le ferie non godute vadano recuperate entro il semestre dell’anno successivo o, per eccezionali e gravi motivi (documentati) entro il 31 dicembre dell’anno successivo al diritto.
Secondo il Dr. Fiocca, dirigente del Settore Risorse Umane, il dirigente è stato posto in ferie arretrate in quanto non avrebbe potuto usufruirne negli anni passati per esigenze di servizio.
Alla nostra domanda circa la base normativa che legittimi tale soluzione, la risposta di Fiocca è stata: “non c’è alcuna norma , si tratta semplicemente di buon senso e umanità”.
La stessa domanda è stata fatta al Dr. Triolo, Segretario Generale, il quale in sostanza, ricordando che le ferie sono un beneficio irrinunciabile, ha ripetuto le stesse parole del dirigente delle risorse umane aggiungendo però che per avere risposte formali il giornale avrebbe dovuto richiedere per iscritto chiarimenti ed eventuale accesso agli atti.
Abbiamo seguito il suo consiglio. Tuttavia, ad una nostra PEC datata 18 di Gennaio né lui, né il Vice Sindaco che ha la delega per il personale, né tantomeno il Sindaco stesso, hanno ritenuto di dare risposta alle nostre richieste.
Successivamente, il 4 Febbraio, abbiamo sollecitato una risposta, chiedendo al Dirigente Fiocca di indicare formalmente le giornate di ferie che il dirigente si sarebbe assegnato in recupero, e chiesto copia della determina/atto sindacale con cui il dirigente è stato autorizzato a recuperare ferie arretrate che secondo voci non confermate, ammonterebbero a oltre 300 giorni complessivamente.
Inoltre, è stato chiesto a Fiocca, copia delle comunicazioni di impossibilità di godimento delle ferie negli anni e, regolarmente iscritte a protocollo come da norme, nonché copia della nomina di un dirigente supplente.
Orbene. Il dirigente delle risorse umane con PEC del 24 Febbraio risponde semplicemente non rispondendo. Infatti, con la nota, anziché rispondere alle richieste formale, Fiocca, pensa di giustificare la questione o le questioni, spiegando che presso il Comune di Marsala sono presenti meno dirigenti di quanto ne prevede la pianta organica, ribadendo che il diritto alle ferie è un diritto irrinunciabile e che al dirigente in questione prossimo al collocamento in pensione, , l’Amministrazione su sua precisa istanza, ha ritenuto doveroso accogliere la richiesta. Il dirigente delle risorse umane precisa che il dipendente con qualifica dirigenziale, ha dato la sua disponibilità di assicurare la sua presenza in caso di esigenze indifferibili e nell’interesse del completamento dei programmi istituzionali. Anche se è stato nominato ad interim un altro dirigente per la gestione del settore.
In conclusione, il dr. Fiocca fa presente che il mancato riconoscimento del diritto alla fruizione delle ferie non godute, avrebbe esposto l’ente ad una azione risarcitoria e/o obbligo di riconoscere allo stesso il diritto alla monetizzazione e che analogo procedimento si sta attuando con altri dirigenti.
Nel merito, tutta la questione appare non coerente con le norme di legge e con le prescrizioni del CCNL Enti Locali.
In ogni caso, Fiocca, al di là della liceità della questione, avrebbe dovuto spiegare quali “eccezionali gravi ed obiettive” necessità dell’amministrazione hanno fatto sì che il dirigente non abbia potuto usufruire di ferie per circa 7/8 anni, perché non appare credibile che in tutti questi anni il dirigente in questione, ma sembra anche altri, non abbia potuto godere del diritto alla ferie.
In ogni caso agli atti dell’Amministrazione dovrebbero esistere, protocollate, le lettere a firma del Sindaco, del Vice Sindaco o dell’assessore di riferimento, con la quale si può oggi dimostrare che per eccezionali e gravi motivi (precisando quali) avrebbero negli anni imposto al dirigente di non godere delle giuste giornate di ferie da lui stesso programmate in quanto dirigente apicale. Fiocca ha eluso completamente la richiesta di rilasciare copia di detta documentazione, e quindi a nostro parere conferma sicuramente due cose. La prima e che non esisterebbe alcun documento giustificativo per ogni singolo anno; la seconda, che il numero di giornate di ferie di cui si parla con scalpore in città, cioè intorno a 300 giorni o più, sarebbe corretto.
A conti fatti un intero anno di ferie, al netto delle festività, variano da 302 a 305.
Se consideriamo poi che il Comune di Marsala nei mesi di Luglio ed Agosto (mediamente dal 14 Luglio al 10 Settembre) di ogni anno non provvede al recupero pomeridiano due volte alla settimana, viene da chiedersi quali “gravi ed eccezionali” fatti siano accaduti a Marsala negli ultimi sette/otto anni che avrebbero impedito al dirigente di usufruire delle giuste ferie e, pur tuttavia, non hanno impedito il privilegio estivo. La mancanza di tale atto, al di là della legittimità della fruizione di ferie al di fuori delle norme e del CCNL Enti Locali, rende nulla ogni eventuale legittimità della richiesta del dipendente anche perché ora per allora, non è nemmeno ipotizzabile emettere un provvedimento di legittimazione da parte dell’autorità politica.
La situazione appena descritta ha dell’incredibile e soprattutto appare foriera, questa si, di un possibile danno erariale per l’ente comune e non tanto per le richieste del dipendente, quanto dal fatto che per i dirigenti NON è prevista per legge alcuna possibilità di monetizzazione delle ferie anche in caso di prossimo collocamento in pensione. (Cass. Civ. 2420 del2016 “ … con cui la Suprema Corte ha ribadito che i dirigenti che abbiamo il potere di stabilire autonomamente i tempi e i modi per la fruizione del proprio periodi di ferie (senza ingerenze da parte di superiori gerarchici) non hanno diritto all’indennità sostitutiva delle ferie in caso di cessazione del rapporto di lavoro”).
Quindi, se il dirigente non ha goduto delle ferie entro il tempo limite massimo stabilito dalle norme di riferimento, non ha diritto a ferie bibliche né tanto meno alla monetizzazione.
Secondo una recente sentenza emessa dalla Grande Sezione della Corte di Giustizia il 6 novembre 2018 e della Corte di Giustizia Europea, “ il datore di lavoro ha l’onere di assicurarsi concretamente e con trasparenza che il lavoratore sia effettivamente in condizione di godere delle ferie annuali retribuite invitandolo, se necessario formalmente, a farlo e nel contempo informandolo – in modo accurato e in tempo utile – del fatto che, se egli non ne fruisce, tali ferie andranno perse al termine del periodo di riferimento o di un periodo di riporto autorizzato”.
Ad aggravare la situazione dell’ente, sia sotto il profilo giuridico che amministrativo, sono le stesse dichiarazioni del Dirigente Fiocca che candidamente dice che lo stesso procedimento si sta attuando con altri dirigenti. E aggiungiamo noi, lui compreso per sua stessa ammissione durante un incontro a Palazzo Comunale.
Insomma, a Marsala si fa così. Questione di buon senso e umanità. E le norme, il diritto ?
A questo punto ci si attende un immediato e risolutivo intervento del Sindaco Alberto Di Girolamo e l’Assessore di riferimento, Agostino Licari, per ripristinare nell’alveo del diritto una situazione che appare in tutta evidenza contraria alle norme in materia e amministrative.