Sembra essere una costante quella di taluni uffici/settori del Comune di Marsala di “smarrire” parte del proprio archivio anche di documenti importanti come nel caso riportato oggi. Qualche anno fa durante una nostra inchiesta trasmessa poi su Canale 5 – nella rubrica “l’Indignato Speciale”, abbiamo potuto constatare che presso l’Ufficio Tecnico i file relativi alla realizzazione, poi mai conclusa, del nuovo cimitero di Contrada Cutusio, la documentazione era incompleta e mancava una buona parte dei file tecnici ed economici. Nel nostro articolo di ieri a proposito della incredibile situazione dell’Enoteca Comunale, abbiamo riportato che non era stato possibile ottenere la documentazione richiesta perché non “reperibile” in quanto, secondo il Dirigente, sono passati “troppi anni”.
Strana affermazione per un procedimento che comunque ancora oggi ha una valenza e importanza. Ma tant’è…
Bene, ora si scopre che il Comune di Marsala si sia visto recapitare, il 11 novembre 2015 in decreto ingiuntivo dell’importo complessivo di € 293.930,97 per mancato pagamento di ratei di un mutuo statale contratto negli anni 70’ e 80’, per la ricostruzione post bellica di alcuni lotti. Totale impegno sottoscritto, £ 1.467,071,676 corrispondenti a € 757.679,27.
Da quanto si evince dalla Determina dirigenziale . 1440 del 5 Dicembre 2019, dal 3 Agosto 2005 improvvisamente il Comune ha interrotto i pagamenti dei canoni del piano di ammortamento. Di tutto ciò il settore Finanze ne è venuto a conoscenza solo il 17 Luglio 2015 quando ha ricevuto una lettera da parte del Ministero delle Finanze con cui l’ente ministeriale trasmetteva la documentazione relativa, solleciti dei mancati pagamenti e il piano di ammortamento che era stato già trasmesso al Comune dalla Ragioneria Provinciale dello Stato di Trapani già nel maggio del 1997. Il Settore Finanze dal momento della presa d’atto del problema ha richiesto e sollecitato al Settore Lavori Pubblici la documentazione completa senza mai ricevere risposta.
Incredibile poi quanto succede dal 2016 in poi. L’Ufficio Legale, il 5 aprile 2016, su proposta del settore Finanze si oppone al decreto ingiuntivo di Riscossione Sicilia presentando ricordo presso il Tribunale Civile di Trapani. Il 20 lo stesso ufficio legale esaminando la comparsa dell’Avvocatura dello Stato si accorge che non ci sono elementi giuridici per opporsi al decreto in questione e quindi decideva di rinunciare alla causa non presentandosi all’udienza del 3 maggio 2016 anche perché è apparso evidente che non c’erano le condizioni per poter pensare ad una eventuale prescrizione del credito visto che lo stato ha dimostrato di aver inviato al Comune regolarmente gli inviti/solleciti di pagamento interrompendo così l’eventuale prescrizione.
Viene da chiedersi come è stato possibile instaurare un procedimento senza avere contezza della documentazione che come appare dalla determinazione, sarebbe stata “smarrita” dal settore LL.PP.
Tralasciando lo scambio di lettere tra il Settore Tributi e la Ragioneria dello Stato, finalizzate al vano tentativo di dilazione del pagamento, si arriva al 14 ottobre 2019 quando l’Amministrazione comunale si vede recapitare una cartella di pagamento – acquisita al protocollo con il nr. 101317, ed emessa da Riscossione Sicilia Spa sede di Trapani per un totale di € 305.890,83 di cui € 296.975,68 per ratei non onorati, €27.368,81 di quota interessi, € 8.909,27 per oneri di riscossione e € 5,88 per costi di notifica.
A questo punto il Settore Finanze provvede al pagamento dell’intero importo integrando alla somma opportunamente impegnata dal momento della presa d’atto del debito, € 75.890,83 utilizzando i fondi del capitolo 784004 e 49037 del bilancio 2019. C’è ora da vedere come anticipare il pagamento dei canoni dal 1/1/ 2016 al 1/1/2020 e successivi per un totale di € 150,00 euro. L’ultima rata è prevista per il 1° gennaio 2026.
Appare chiaro un danno erariale di € 36.283,96 che l’Amministrazione non può imputare ai cittadini che nessuna responsabilità hanno dell’interruzione (ingiustificata) del pagamento dei canoni annuali e del fatto che il Settore LL.PP, come viene chiaramente detto nella determina dirigenziale, hanno in pratica ammesso di aver smarrito la documentazione.
Da quanto si evince dalla Determina Dirigenziale del Settore Finanze, siamo in presenza di gravi errori personali perché un ufficio pubblico non può giustificare un fatto così grave, cioè non eseguire pagamenti e soprattutto, smarrire la documentazione relativa.
La responsabilità non può non essere imputata che al Dirigente del Settore LL.PP. che secondo i principi sanciti già con diverse sentenze dalla Corte dei Conti, Sezione, accertata la sua responsabilità, deve risponderne in solido. “Nell’ordinamento giuridico italiano è detto danno erariale il danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell’azione o dell’omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione in quanto funzionario, dipendente o, comunque, inserito in un suo apparato organizzativo”.
Ci attendiamo ora che l’Amministrazione dia ai cittadini delle risposte ed agisca secondo norme perché non può in nessun caso far gravare il danno provocato alle casse comunali e quindi dei cittadini.