Dopo alcuni mesi dalla scoperta da parte di IDF e dai servizi di intelligence israeliani dell’esistenza di tunnel che dal Libano andavano in direzione Israele, anche UNIFIL, secondo JPOST ha dovuto ammetterne l’esistenza ma non ha spiegato come sia stato possibile per Hezbollah realizzarli senza che i caschi blu se ne siano accorti.
Lungo il confine tra il Libano e Israele sono stati realizzati da Hezbollah ben sei tunnel due dei quali penetravano in territorio israeliano, però, e qui sta la cosa strana e incredibile, UNIFIL non sarebbe in grado di dire da chi e quando sono stati realizzati.
Uno dei tunnel partiva da una fabbrica di mattoni e per diversi metri attraversava un kiweto e un meleto. Per scavarlo è stato necessario l’utilizzo di molti camion per il trasporto del materiale estratto e circa due anni di lavoro.
E’ stato proprio l’andirivieni di dozzine di camion, rilevato dagli aerei israeliani, che ha insospettito l’IDF che ha lanciato una massiccia campagna di controllo del confine che ha permesso di scoprire ben sei tunnel.
Tutto ciò, sotto gli occhi di UNIFIL che ancora una volta ha dimostrato la totale inutilità della sua presenza.
A nulla vale che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres abbia espresso “profonda preoccupazione” per i tunnel di Hezbollah e che abbia affermato che le armi di Hezbollah potrebbero “mettere a repentaglio la stabilità del Libano e della regione”.
Guterres sa bene che UNIFIL, risoluzione 1701 alla mano, ha fallito il suo compito ed è diventato funzionale, suo malgrado, a Hezbollah che usa le forze dell’ONU come una sorta di ombrello protettivo alle sue attività.
Chiedere a non meglio citati stati membri delle Nazioni Unite, evitando accuratamente di citare Teheran, di “svolgere le loro funzioni” e a smettere di fornire armi ed equipaggiamenti a entità non governative e individui in Libano, appare come una palese e grave dichiarazione di impotenza.
Guterres, se vuole far riguadagnare all’ONU un briciolo di credibilità, dovrebbe avere il coraggio di ammettere ufficialmente il fallimento della missione UNIFIL, non rinnovare il mandato e far rientrare nei paesi di origine migliaia di soldati che appaiono sotto ricatto di Hezbollah.
Senza UNIFIL in sud Libano, Hezbollah avrebbe meno spazi di manovra e la guerra si potrebbe evitare.
La domanda, oggi non è se ci sarà una guerra, ma quando questa, proprio a causa di Hezbollah, inizierà.
Di certo, appare difficile Benjamin Netanyahu possa cadere nell’errore di Golda Meir del 1973.