L’intenso lavoro di intelligence accompagnato da una certosina azione di controllo sistematico del territorio, ha permesso all’IDF di lanciare una operazione per neutralizzare tunnel realizzati dai guerriglieri filo iraniani Hezbollah che dall’area del sud Libano che dovrebbe essere sotto controllo UNIFIL, penetravano nel territorio israeliano.
Secondo quanto riferisce il Ministero Affari Esteri di Gerusalemme, “dopo la seconda guerra del Libano nel 2006, Hezbollah ha avviato un’ampia espansione della sua infrastruttura terroristica sotterranea. Hezbollah sta costruendo questi tunnel criminali per attaccare Israele, prendere in ostaggio cittadini israeliani e diffondere terrore. Il progetto del tunnel di Hezbollah è un altro esempio del pericoloso rafforzamento di Hezbollah che è finanziato, sostenuto e diretto dall’Iran”.
E’ chiaro che l’espansione politico militare di Hezbollah che di fatto, oltre ad aver realizzato uno stato nello stato a sud del Litani, controlla politicamente il Libano, è conseguente dell’immobilismo dell’ONU ed in particolare dell’UNIFIL che ha fallito tutti gli obiettivi previsti dalla risoluzione 1701 che prevedevano tra gli altri “ la piena attuazione dei regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 (2004), 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano”.
Unifil ormai appare funzionale all’esistenza di Hezbollah che continua ad armarsi pesantemente sotto gli occhi “disattenti” di quegli undicimila soldati che dovrebbero garantire il disarmo generale dei gruppi terroristici e restituire a Beiruth la piena sovranità militare, politico e amministrativa.
Il MAE israeliano ripete fatti noti a tutti meno che ai governi occidentali e soprattutto di quell’ente inutile e per certi aspetti pericoloso per la pace che risponde al nome di ONU.UNIFIL, come abbiamo già scritto su questo giornale, appare funzionale a Hezbollah e per certi aspetti è sotto ricatto dei terroristi che sono diventati la punta avanzata di una forza iraniana che mira di attaccare Israele dal Nord e da Est attraverso la Siria.
Sempre il Ministero degli Affari Esteri di Gerusalemme scrive che “Il governo libanese è responsabile di tutte le attività svolte all’interno del territorio libanese. Lo scavo dei tunnel per attaccare Israele conferma che le Forze armate libanesi (LAF) non assolvono le loro responsabilità in Libano e che l’organizzazione terroristica Hezbollah ha il controllo e abusa delle infrastrutture civili per condurre attacchi terroristici contro civili israeliani”.
Ma è chiaro ed è assolutamente incontestabile, che la responsabilità primaria è in capo all’ONU e quindi ad UNIFIL per aver fallito su tutta la linea diventando, come anzidetto, funzionale allo stesso Hezbollah che può addirittura garantirsi uno scudo protettivo.
Gerusalemme chiede che UNIFIL “deve approfondire le sue operazioni per assicurare l’attuazione delle risoluzioni sia della UNSCR 1701 che del 1559” .
La richiesta israeliana non potrà mai essere soddisfatta considerato che siamo nel 2018 e Hezbollah, con il grande fratello iraniano, anziché essere disarmato è divenuto nel tempo un pericolo per la stabilità della regione.
L’ONU dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, ammettere il fallimento di UNIFIL e pensare di lasciare la regione dove è stato ed è solo spettatore e funzionale al gruppo terroristico,oppure, ma è poco credibile, imporre il rispetto della risoluzione 1701.
Romano Prodi, Presidente del Consiglio, durante la sua visita a Beiruth nel 2006 affermò che UNIFIL “ ” ”L’Unifil ha, per definizione, un mandato stabilito dall’Onu con la risoluzione 1701 che ha regole e limiti ben definiti” e ha continuato “”occorre andare avanti sulla scorta della risoluzione Onu. Penso che l’Onu stia facendo un buon lavoro. E il risultato di quello che abbiamo fatto è questa grande coalizione che credo potrà diventare ancora più forte”..
Bene, se Hezbollah dal 2006 al 2018 si è armato così pesantemente e può vantare oltre 150 mila razzi alcuni dei quali gli iraniani li stanno modificando in missili di precisione, vuol dire che UNIFIL ha fallito nei suoi obiettivi e che la coalizione internazionale, ovvero l’UNIFIL, è divenuta nel tempo grande nei numeri (undicimila uomini tra civili e militari), ma ha fallito clamorosamente tutti gli obiettivi della risoluzione 1701.Con la presenza di UNIFIL Hezbollah è diventato uno stato nello stato a sud del Litano e forza militare sufficientemente potente per poter ingaggiare un conflitto con Israele.
UNIFIL oggi è una grande forza, nel senso di numeri di uomini, che nel tempo appare funzionale ad un gruppo terroristico, e forse, pregiudizievole per la stessa pace nella regione.
Ministro Trenta, cosa aspetta l’Italia di sganciarsi da UNIFIL ?
Crede che si possano spendere soldi pubblici per mantenere uomini all’estero senza alcun costrutto per la pace ?
Michele Santoro