Qualche semplice domanda ai pacifisti anti-occupazione, in attesa di risposte convincenti. (Judy Weleminsky) Il 3 agosto 2018 ho inviato la e-mail, che riporto qui di seguito, al movimento If-not-now (letteralmente: “Se non ora”, un movimento pacifista ebraico americano il cui nome deriva dal celebre detto del saggio ebreo del I secolo a.e.v. Hillel il Vecchio: “Se non io per me, chi per me? E se non ora, quando?”. Il movimento è stato descritto da Eric H. Yoffie su Ha’aretz come “un gruppo composto principalmente da giovani sicuramente anti-occupazione, che però non prende alcuna posizione sul fatto se debba esistere o meno uno stato ebraico”).
Sto ancora aspettando la loro risposta.
«Tutte le vostre informazioni chiariscono che siete contrari all’occupazione di territori palestinesi da parte di Israele. Tuttavia, ho cercato sul vostro sito e non sono riuscita a trovare nessuna indicazione sul fatto se pensate che la fine dell’occupazione debba essere senza condizioni, o se vi aspettate che avvenga solo nel caso vengano soddisfatte determinate condizioni da parte palestinese. Per cortesia, potreste dirmi se la vostra posizione politica è contraria all’occupazione tout court oppure, in alternativa, quali requisiti vi aspettereste che vengano garantiti da parte palestinese?
Per chiarire ulteriormente, mi sarebbe d’aiuto avere le vostre risposte alle seguenti questioni.
- Se Israele dovesse attuare la vostra richiesta di porre fine all’occupazione senza alcuna condizione, quali pensate che sarebbero le conseguenze nel futuro prevedibile? Come vi aspettate che si comporterebbero i palestinesi a seguito di tale mossa?
Quiz sul Medio Oriente: “Israele si è ritirato unilateralmente da Gaza nell’agosto 2005. Dunque come mai ora da Gaza lanciano centinaia di razzi su Israele?” – “Perché possono?” – “Risposta esatta!”
- Se i palestinesi di Gaza rimanessero sotto il controllo di Hamas e i palestinesi in Cisgiordania finissero sotto l’influenza di Hamas/Iran/Hezbollah, e di conseguenza aumentassero significativamente le loro aggressioni contro Israele, quale risposta ci si dovrebbe aspettare da Israele? A vostro avviso, quale sarebbe una sua reazione legittima?
- Israele è militarmente molto più forte dei palestinesi, tuttavia i palestinesi sono in grado di causare significativi danni attraverso l’uso di razzi, aerostati incendiari, tunnel per infiltrazioni terroristiche, attentati con esplosivi, armi da fuoco, armi bianche ecc. Supponendo che queste aggressioni aumenterebbero tutte se Israele ponesse termine all’occupazione senza condizioni né garanzie (supporre una cosa diversa significa ignorare i ripetuti precedenti e le situazioni attuali), secondo voi quante aggressioni Israele dovrebbe subire prima di rispondere facendo ricorso alla sua superiorità militare? Ad esempio, se razzi lanciati dalla Cisgiordania sull’aeroporto Ben Gurion impedissero di fatto all’aeroporto internazionale di funzionare, per quanto tempo consigliereste a Israele di sopportare una situazione del genere senza reagire?
- Dal vostro punto di vista, quanto sangue deve essere versato da entrambe le parti per iniziare a pensare che porre fine all’occupazione senza condizioni potrebbe non essere la scelta giusta?
Grata per le risposte che vorrete mandarmi su questi temi
Cordialmente vostra
Judy Weleminsky (pro Israele, pro palestinesi, pro pace)»
(Da: Times of Israel, 13.8.18)