Un tempo, quando una ragazzino portava una nota scritta da scuola, i genitori andavano a parlare con i professori e dopo provvedevano a castigare il ragazzo indisciplinato o ignorante.I temi sono cambiati, siamo nel terzo millennio, nel tempo delle ipocrisie e dei benpensanti. Siamo nell’era dei social dove tutto si scrive e tutto si pubblica pur di fare “audience” e dove la violenza sembra divenuta la normalità impunita.
Sono cambiati anche i genitori e quindi sono cambiate anche i metodi di valutazione del comportamento dei figli. In questo clima, che un professore di Avola sia stato preso a pugno e calci dai genitori al cui figlio ha messo una nota, diventa quasi la normalità e non sarebbe neanche il caso di riportare la notizia. Ma fa riflettere.
Non è la prima volta, e non sarà l’ultima, di una aggressione, sia essa verbale o fisica, di genitori nei confronti di un professore. Il mondo italico è impazzito ed ha perso il senso della ragione e della realtà.
E’ il risultato di una politica che ha smesso da tempo ad occuparsi della vita dei cittadini e da tempo non sa neppure come vive il popolo.
S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche, disse Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena.