Molti amici, commentando il voto dell’ONU contro Gerusalemme capitale di Israele, hanno scritto una sola parola “Chissenefrega”, a significare che quel voto, vergognoso, non ha nessun valore pratico perché Gerusalemme è comunque la capitale di Israele, lo è sempre stata, lo sarà per sempre e nessuna ignominia può cambiare la realtà. Quel voto è stato un ennesimo affronto, fatto di odio e di viltà, contro Israele e contro Donald Trump che ha voluto dare un senso alla risoluzione su Gerusalemme capitale passata al Congresso americano nel 1995.
Si, chissenefrega, sono d’accordo fino a un certo punto, perché a Israele l’essere tollerante, il rassegnarsi alle risoluzioni ONU con la certezza che tanto non hanno valore, che sono buffonate astiose, che tanto noi sappiamo di aver ragione, che prima o poi capiranno i nostri diritti storici e politici sulla Terra che abitiamo e che abbiamo trasformato in un bellissimo giardino, non ha portato mai nulla di buono.
Prima ci hanno scippato più di metà del territorio che ci avevano assegnato nel 1919 e nel 1922, poi gli arabi ci hanno assaliti con le loro guerre, le hanno perse tutte ma hanno dettato legge come se le avessero vinte.
Si sono appropriati di quell’identità –palestinese – che era degli ebrei da sempre, dopo la distruzione di Gerusalemme e del Regno di Israele e Giuda.
Hanno fatto terrorismo seriale e, con le loro sceneggiate e i civili usati come scudi umani, ci hanno fatto passare dalla parte del torto di fronte alla comunità internazionale, solo perchè ci difendevamo.
Dopo la guerra del 67 abbiamo lasciato il Monte del Tempio in mano islamica in segno di generosità poiché là si trovava anche la moschea di Al Aqsa e da quel momento ci è stato proibito salirvi per pregare, è vietato persino muovere le labbra in una preghiera silenziosa.
La propaganda di Pallywood è riuscita a far credere al mondo che non esiste nessun legame tra il popolo ebraico e Gerusalemme e la Terra di Israele. E noi, buoni, a dire sì ma tanto la storia non si può cambiare, 3000 anni di storia non si cancellano, prima o poi capiranno che siamo noi gli autoctoni in Erez Israel, non gli arabi.
Capiranno? Non hanno capito un bel niente perché non gli interessa capire e l’ONU apre tuttora ogni sessione settimanale e mensile con un ordine del giorno fisso: condannare Israele, sempre e solo Israele. Via via, ci hanno tolto i nostri siti storici e religiosi più importanti, parte della nostra storia millenaria e li hanno trasformati in siti islamici: la Tomba di Rachele, la Tomba di Giuseppe, le tombe dei Patriarchi e delle Matriarche, il Kotel, Muro del Pianto, bagnato delle lacrime degli ebrei al ricordo della distruzione del Tempio da parte dei Romani.
Ci hanno tolto tutto e con il voto di giovedì scorso hanno decretato “il disconoscimento di ogni legame tra il popolo ebraico e Gerusalemme, oggi si rifà la storia” hanno detto.
Quindi per i 128 paesi che ieri all’ONU hanno votato si, gli ebrei non esistono in quanto popolo legittimo di Israele. Dovremmo lasciare la nostra terra ai palestinesi che stanno esultando.
L’Europa che ha votato vergognosamente contro Gerusalemme capitale di Israele, ha confermato la volontà di continuare quello che aveva iniziato nel secolo scorso, torturare, tormentare gli ebrei, se possibile, farli scomparire e allargare in Medio Oriente quello che, sul suolo europeo, è il più grande cimitero ebraico del mondo con 6 milioni di morti.
Non si rendono conto, nella loro pusillanimità, che stanno usando il loro odio antisemita contro se stessi perché sarà l’Europa, che giovedì ha dato un calcio anche alle proprie radici cristiane, a scomparire divorata dall’islam, spariranno le democrazie, spariranno la cultura e la civiltà e le nazioni che oggi vogliono annientare Israele, un domani non così lontano, assisteranno inermi e tremebonde, all’invasione dei “figli di Allah”.
Israele no, Israele non sarà mai cancellato, Israele ha dimostrato di cosa è capace vincendo tutte le guerre di attacco di arabi armati fino ai denti. Israele ha vinto anche quando Tzahal mandava un’ unica jeep a correre di duna in duna per far credere al nemico di essere tanti. Israele ha vinto grazie al coraggio del suo popolo e del suo esercito fatto dei nostri figlie e figli, così moralmente forti da riuscire a non reagire se una stronzetta palestinese, prima attrice di Pallywood, li va a prendere a sberle, sicura che nessuno l’avrebbe toccata.
L’Italia ha fatto, come tutta l’Europa una figura abominevole, tutti insieme hanno tradito l’unica democrazia viva e vitale del Medio Oriente e, presto, se continueranno a darsi la zappa sui piedi, di tutto il bacino del Mediterraneo. Hanno tradito un alleato per lisciare il pelo al sultano e agli altri dittatori del mondo arabo-islamico.
Mi vergogno per loro e spero che le comunità ebraiche ricordino questo tradimento il prossimo 27 gennaio, Giornata della Memoria della Shoah e rifiutino di ricordare i nostri milioni di morti accanto ai traditori della politica.
Ricordiamo e piangiamo la Shoah per contro nostro e andando a parlare nelle scuole per evitare che il veleno antisemita infetti i giovanissimi che, con Pallywood e i suoi divulgatori, sono in serio pericolo.
I politici italiani devono essere lasciati soli con la loro vergogna. Giovedì, 21 dicembre, l’Assemblea Generale dell’ONU, con 128 scandalosi voti, ha abbandonato e calpestato Israele per l’ennesima volta. Ricordiamola questa data e ricordiamo quei nomi, come hanno detto Trump e Nikki Haley, facciamo in modo che sia l’ultima ignominia contro il popolo ebraico e la sua Terra.
Deborah Fait