Dopo una serie di incontri con l’ente marittimo , il SUAP e Polizia Municipale di Marsala si è finalmente venuti a capo della complessa questione della struttura “commerciale” realizzata.
Il “Solarium”, termine a nostro parere improprio perché si tratta di una “terrazza a mare”, secondo l’atto di concessione sarebbe dovuto essere stato smontato completamente dopo il 31 Ottobre in quanto l’autorizzazione rilasciata prevede espressamente l’attività commerciale dal 1° di Aprile dal 31 di ottobre con l’obbligo di smontaggio a termine della stagione estiva.
Ad oggi, nessuno delle autorità preposte al controllo del rispetto delle prescrizioni è intervenuto nei confronti del concessionario per intimare lo smontaggio della struttura; lo stesso T.V. BOVE, responsabile dell’Ufficio Marittimo di Marsala ci ha confermato di non aver notificato formalmente alcun atto al concessionario in considerazione della richiesta di proroga da questi presentata alla Regione Siciliana, in forza dell’art 2 della Legge regionale 15 del 2005 in materia di destagionalizzazione dell’offerta turistica balneare in Sicilia, modificato della legge di stabilità regionale del 2016.
Nel merito però, la norma invocata prevede invero il mantenimento tutto l’anno delle piattaforme lungo la costa con una semplice comunicazione, esclusivamente a quelle attività “collaterali” alla balneazione e strutture necessarie allo svolgimento delle cosiddette attività collaterali alla balneazione.
“La struttura balneare va intesa come l’opera finalizzata, ovvero l’insieme di opere finalizzate, all’esercizio di quelle attività, rientranti nel novero delle attività collaterali/complementari/connesse alla balneazione, indicate all’art.1 comma 1, lettere a), b), c), d), f), della legge regionale 29 novembre 2005, n. 15, per le quali può essere rilasciata la concessione dei beni demaniali marittimi”. (Cfr. Decreto Assessoriale 1552/GAB-BB.CC.I.S del 29 aprile 2016 – ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’ AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITA’ SICILIANA)
La struttura di Capo Boeo non è “collaterale” ad attività di balneazione ma “ad uso dell’attività commerciale di ristorazione”, praticamente una terrazza a mare a similitudine di tanti gazebi che in città sono ormai divenuti la norma lungo le strade.
Così è stato dichiarato nella richiesta di concessione e così come risulta dal provvedimento di concessione 2856 del 8 giugno 2017 del Comune di Marsala.
Ora sembra che la questione sia stata chiarita dagli uffici e, secondo quanto ci ha riferito il Dirigente della Polizia Municipale, sabato mattina la Polizia Municipale e l’Ufficio Circondariale Marittimo notificheranno l’atto di ordinanza di smontaggio della struttura entro cinque giorni dalla notifica.
In difetto, sempre secondo il Dirigente della PM, interverrà l’Amministrazione addebitando i costi successivamente al concessionario.
Fin qui la storia. C’è però una domanda che sorge spontanea. Ovvero, al di là dell’opportunità di concedere una tale autorizzazione in un’area di interesse paesaggistico tutelato, come è possibile che sia stata rilasciata una concessione per attività ad uso di un ristorante che insiste sul lungomare mentre la struttura precaria viene realizzata sugli scogli ?
Chi ha considerato la sicurezza stradale essendo la struttura da una parte della strada e il ristorante dall’altra parte praticamente subito dopo una curva ?