Il recente attentato al Parlamento e al Mausoleo di Khomeini in Iran, sembra aver svegliato il governo iraniano da una sogno illusorio di un paese teocratico, chiuso e sicuro.
L’Iran, un paese circondato da l’Iraq, la Turchia, con l’Armenia, l’Azerbaigian, il Turkmenistan, ,con l’Afghanistan e con il PakistanIraq, si trova improvvisamente a combattere con un nemico che aveva sempre tenuto fuori la porta foraggiando con armi, munizioni e ingenti finanziamenti, il gruppo armato di Hezbollah che ha costituto nel sud del Libano, sotto gli occhi di UNIFIL, uno stato nello stato nel tentativo di accerchiare da nord Israele.
L’ISIS ha rivendicato l’attentato ma la rivendicazione non appare credibile anche perché se è vero che il paese ha sempre goduto di un certa stabilità e sicurezza interna, le sue zone periferiche sono sempre state aree instabilità e conflittuali.
I gruppi di minoranza curdi e sunniti stanno cominciando a creare serie preoccupazioni a Teheran, ma in generale, il terrorismo che sta perdendo terreno nelle roccaforti dell’ISIS che sta cedendo a causa della coalizione russo/siriana non tanto a causa della politica Usa e occidentale, comincia a preoccupare un po’ tutti gli stati islamici e occidentali perché si sta trasformando in un terrorismo itinerante senza un vero e proprio punto di riferimento.
Ma i due paesi che più sono in allarme sono Libano e Iraq. Tutte e due gli stati non godono, per motivi diversi, di stabilità e di sicurezza.
Il primo, frontiera aperta storicamente con la Siria, appare come secondo obiettivo del terrorismo perché l’Iraq dal ritiro degli americani è rimasto un paese instabile sotto il profilo politico e sociale e gravemente insicuro.
Ma l’Iran con il terrorismo sembra avere un rapporto diretto e Hezbollah, gruppo inserito dall’Europa e dagli USA nell’elenco dei gruppi terroristici, finanziato e armato da Teheran, ne è una evidente dimostrazione.
Ora però il terrorismo nasce e opera in casa e questo forse la teocrazia iraniana non se lo aspettava ma appare evidente che tutto possa essere il risultato dello strano e sempre chiacchierato rapporto che ha il regime sciita con i salafiti sunniti.