«VivaVivaldi è un perfetto esempio di come sia possibile far convivere, nell’ambito di un complesso progetto culturale, la creatività artistica, la sintesi narrativa, gli obiettivi comunicativi e la qualità tecnologica». Lo sottolinea Micol Forti, direttore della Collezione Arte contemporanea dei Musei Vaticani.
Micol Forti è una dei molti ospiti che hanno preso parte alla due giorni inaugurale – giovedì 11 e venerdì 12 maggio – di VivaVivaldi. La mostra immersiva e multisensoriale dedicata al musicista veneziano è una novità nel panorama culturale italiano. E’ infatti un modo nuovo di proporre un bene culturale al pubblico vasto, senza rinunciare però al rigore scientifico di quanto offerto.
Allestito all’interno del Museo diocesano e articolato in tre sale, VivaVivaldi racconta con linguaggi diversi la vita e l’opera del Prete rosso. In una sala si sperimenta un percorso immersivo di luci e musica. Qui il visitatore entra nell’immagine, viene rivestito da essa e si ritrova quasi nella mente del compositore. In un’altra si assiste ad un video che racconta, attraverso i simboli di un bambino e di una giovane donna, la potenza immaginifica e creativa di Vivaldi, sospeso tra paura e meraviglia.
Nell’ultima sala, la più spettacolare, si viene a conoscere Vivaldi grazie alla tecnologia del videomapping. Per la prima volta al mondo il videomapping viene applicato ad un ambiente interno, attraverso l’uso combinato di 12 proiettori, del suono dolby surround e di alcuni effetti speciali. Sono riprodotti e fanno parte dell’esperienza del visitatore anche le sensazioni d’ambiente e i profumi delle quattro stagioni. Per un’esperienza davvero multisensoriale (tutto le informazioni in www.vivavivaldivenezia.com).
«Le tre “stanze” in cui si snoda l’istallazione VivaVivaldi – aggiunge la responsabile della collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani – colgono del musicista aspetti differenti, biografici e artistici, emotivi e poetici, che il visitatore riesce ad apprezzare grazie a diverse forme di coinvolgimento: dalla parola sapiente di Davide Rondoni che introduce le tematiche principali di questo viaggio, al dialogo tra musica e immagini che un raffinato linguaggio, creativo e tecnologico, differente in ogni ambiente, riesce a declinare con straordinaria efficacia e elegante rigore».