Il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas , chiama a raccolta gli eurosinistroidi per fare fronte comune contro la decisione del neo presidente USA, Trump, di spostare l’Ambasciata da Tel Aviv nella capitale di Israele.
Decisione quella di Trump, ineccepibile considerato che le Ambasciate sono dislocate nelle capitali degli stati dove è accreditata la rappresentanza diplomatica.
Secondo Abbas, che da oltre 12 anni ricopre la carica di “leader” indiscusso , gli amici eurosinistroidi “Non debbono lesinare sforzi nel prevenire l’ambasciata americana di muoversi a Gerusalemme”.
Si è rivolto principalmente a Russia – pensiamo con scarsi risultati – , Cina, Francia, Regno Unito ed ovviamente all’Unione europea, all’Unione africana, l’Organizzazione della cooperazione islamica e la Lega araba.
Ma Abbas non si è limitato a chiedere aiuto al mondo, ha anche scritto, secondo l’agenzia palestinese WAFA, al neo presidente, praticamente per minacciarlo affermando che il trasferimento dell’Ambascia Usa a Gerusalemme potrebbe “probabilmente avere un impatto disastroso sul processo di pace, sulla soluzione dei due Stati e sulla stabilità e la sicurezza di tutta la regione.”
Di quale processo di pace Abbas parla è difficile comprendere visto che come si può vedere dalla tabella riepilogativa, gli arabi di pace ne parlano ma in realtà non sono interessati. L’unica pace che hanno intesta è quella che può venire solo con l’eliminazione di Israele visto che reclamano tutto il territorio dal Libano a Eilat ..
Abbas, ovviamente ha trovato subito sponda dall’uomo di Hussein (Obama), Kerry, secondo cui spostare l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme porterebbe ad un “assolutamente esplosione” in Israele e la regione nel suo complesso.
Michele Santoro