Non ce ne voglia Carlo Levi per aver accostato il suo romanzo alla trovata provocatoria del prete di Potenza che ha realizzato il presepe con statuine arabe e con un barcone.
La madonna (con la “m” minuscola) con velo e Yusuf (non chiamiamolo Giuseppe per carità) , vestito da “Alì pascià” egiziano, dovrebbero raffigurare secondo il prete di Potenza, l’integrazione tra i popoli e le culture
Il prete, di cui non scriviamo il nome per rispetto alla cristianità, vuole costruire “ponti” e non muri, cedendo la massima espressione della religiosità cristiana, la rappresentazione della nascita di Gesù di Nazareth, nato, vissuto e morto da ebreo, all’Islam che dalla sua nascita e per “dettato” coranico, non riconosce ebrei e cristiani e che ritiene che il termine Cristiano “Figlio di Dio” sottintenda che Dio il Padre abbia avuto rapporti carnali con Maria, dai quali sarebbe nato Gesù.
Oltre a ciò , quale ponte può essere gettato verso una religione che cova odio coranico nei confronti di ebrei e cristiani ?
Corano 5:51 “ o voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni agli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti”
Corano 9:30 “ dicono i giudei “Esdra è figlio di Allah” e i nazareni dicono “il Messia è figlio di Allah”
Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già pria di loro furono miscredenti. Li Annienti Allah. Quanto sono fuorviati” Corano 5:14.
Ebbene, al prete di Potenza vorremmo sommessamente consigliare di gettare i suoi ponti non in occidente, ma in Arabia Saudita, in Qatar, in Yemen, in Iran, in Pakistan, in Afghanistan oppure in una degli oltre 70 stati mussulmani sparsi per il mondo .
E poi torni in Italia, sempre che rimanga vivo …