Esattamente un decennio fa i terroristi di Hezbollah scagliarono, all’interno del territorio israeliano al confine con il Libano (area teoricamente sotto protezione UNIFIL), un attacco contro una pattuglia dell’IDF (Forze dii Difesa israeliane) e rapirono due riservisti.
La reazione israeliano è stata immediata e forte e ciò ha dato inizio a quella che può essere considerata laseconda guerra in Libano combattuta contro elementi terroristici armati e addestrati dall’Iran e che dovevano e dovrebbero essere disarmati dall’UNIFIL.
Ancora una volta quindi, dieci anni fa, Israele è stato costretto suo malgrado alla guerra e questa volta ci arrivò impreparato e non organizzato. Malgrado ciò i soldati di IDF hanno dimostrato di saper sopperire a carenze organizzative e hanno vinto su tutta la linea la guerra non dichiarata contro Hezbollah.
Oggi, a distanza di dieci anni, mentre Israele ha dimostrato di saper imparare dai propri errori mostrando al mondo la sua forza e la sua capacità di reazione, il mondo stesso non ha imparato nulla.
Hezbollah si è strutturata militarmente, amministrativamente e politicamente ; conta un esercito di circa 50 mila uomini e possiede un arsenale militare di tutto rispetto di provenienza russa e iraniana che comprende anche droni. Hezbollah ha di fatto creato un stato nello stato e attinge a man basse dall’UNWRA, una struttura creata ad hoc per gli arabi palestinesi, che conta circa 25.000 addetti e che si vanta di assistere ben 5 milioni di rifugiati … in casa loro (!).
Tutto ciò sotto l’occhio attento di UNIFIL, un poderoso contingente militare a guida italiana , che dl 2006 è spiegato a sud del fiume Litani.
Secondo la Risoluzione 1701, le unità di UNIFIL, su richiesta del Governo libanese, avrebbero dovuto agire come “forze cuscinetto” tra le IDF e le LAF. Oltre a ciò, altri obiettivi della missione sono: − monitorare la fine delle ostilità fra Israele e Hezbollah; − contribuire alla creazione di condizioni idonee alla realizzazione di una situazione di pace e sicurezza; − assistere le Forze Armate libanesi nella loro dislocazione nella zona meridionale del Paese fino al confine con Israele, consentire il completo ritiro delle forze israeliane dai territori nel sud del Libano; − assicurare la libertà di movimento/azione al personale delle Nazioni Unite e dei convogli umanitari; − stabilire le condizioni necessarie per un accordo permanente di cessate il fuoco e per favorirne la sua implementazione; − assistere, su richiesta, il Governo libanese nel controllo delle linee di confine per prevenire l’immissione illegale di armi…
Essendo provato il massiccio flusso di materiali bellici di ultima generazione da Iran e Russia, appare evidente UNIFIL con i suoi oltre 7.000 uomini ha fallito l’obiettivo principale permettendo a Hezbollah di riarmarsi e addirittura di dotarsi di una vera e propria struttura organizzativa.
Nel frattempo, Hezbollah ha di fatto confermato l’unione di intenti con Fatah riprendendo una dichiarazione che fa parte del linguaggio di Abu Mazen “combattendo e resistendo”. Hezbollah e Fatah uniti contro il comune nemico.
In questo contesto, l’UNIFIL appare come una colonia militaria estiva per la riabilitazione fisica perché ha non solo ha clamorosamente fallito i suoi principali obiettivi, ma non è in grado di garantire neanche al Libano una vera e propria autorità a sud del Fiume Litani.
Ed allora la domanda viene spontanea: cosa fa UNIFIL in Libano oltre a garantire la sua sicurezza ? Può il mondo occidentale ed in particolare l’Italia che ha il peso maggiore del contingente e il comando, sprecare risorse umane e finanziare per garantire a 7000 uomini un periodo di vacanze in Medio Oriente ?
Insomma, se Israele impara dai suoi errori e riesce comunque a sopperire ad eventuali e sempre possibili attività non perfettamente pianificate e organizzate, il mondo non solo non ha imparato nulla ma ha addirittura lasciato fare , e tutto sotto gli occhi attenti di chi è pagato per disarmare Hezbollah , che peraltro controllano un terzo del parlamento libanese, e garantire al Libano la propria sovranità.
E’ stato già ampiamente dimostrato nel passato che UNIFIL non è in grado di svolgere alcun serio e concreto servizio di sicurezza e soprattutto di disarmo e controllo di Hezbollah.
E se non fa questo, beh, forse è giunto il momento di far rientrare i contingenti nei rispettivi paesi, inutile sprecare risorse economiche e personale.
Michele Santoro