lunedì, Novembre 25, 2024
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Siria. La Turchia e le "cose turche"

Quando in Italia si vuole riferire di qualcosa di incredibile, si suole dire “cose turche” . E le cose turche stanno succedendo in terra di Siria ad opera dei turchi.
Formalmente la Turchia di Recep Tayyip Erdoğann è alleata della NATO, ormai organizzazione militare al servizio del padre padrone americano, e quindi dovrebbe avere gli stessi obiettivi degli alleati occidentali.
E qui casca l’asino, ovvero, accadono cose turche. Secondo le comunicazioni ufficiali, la Turchia spara su ribelli dell’ISIL, nella realtà sta spazzando via i peshmerga, ovvero, i kurdi, spina nel fianco della Turchia e non solo.
Ovviamente la Turchia cerca di tenere alto il livello di scontro verbale tra USA e Russia.cose
Poi viene la campagna economica Erdoğann con promesso di ospitalità s’è assicurato dagli europei, una grossa somma di denaro, oltre tre miliardi di euro, per assistenza ai siriani in fuga dalle zone di guerra.
Ma l’ospitalità della Turchia si ferma al confine dove starebbe nascendo il più grande campo profughi siriani in terra …. siriana.
E per finire, il petrolio. Qui la situazione è stata complicata dai russi che con il loro deciso intervento hanno di fatto chiuso il traffico tra Siria e Turchia. Ecco quindi che Turchi e ISIL , contro cui la Turchia dovrebbe combattere, starebbero discutendo ovviare al problema e continuare il flusso di petrolio “nero” in Turchia.
Questo secondo quando dichiarato dal ministro degli Esteri russo  Sergej Viktorovič Lavrov nel corso di una intervista al giornale  “Moskovski Komsomolets”.
Dalle nostre informazioni risulta che le autorità turche hanno mantenuto i loro contatti segreti con l’ISIS e stanno pianificando la possibilità di variare i percorsi del petrolio che arriva di contrabbando, visto che questo traffico, nelle attuali circostanze, è’ stato fortemente compromesso per causa dei bombardamenti russi”.
E le cose turche non finiscono qui. Il cancelliere tedesco Angela Merkel si è incontrata in questi giorni con Erdoğann per sondare la possibilità di realizzare una partecipazione della NATO alle operazioni dirette contro l’esercito siriano e contro i curdi che si oppongono ad una occupazione militare turca del loro territorio.
Il giochetto appare chiaro. I profughi al confine sarebbero lo scudo anti russia ma il risvolto sarebbe traumatico per l’Europa.
Oltre 600 mila profughi potrebbero in breve tempo invadere l’Europa, con buona pace della Germania e per la felicità delle tante, troppe organizzazioni istituzionali e non che lucrano sulla pseudo accoglienza.
E salta il banco, specie dell’Italia che oggi, oltre gli adulti clandestini provenienti per lo più dall’Africa  e dall’Asia e  di cui non si conosce più neanche il numero, avrebbe nei propri centri di “accoglienza” circa 30 mila minori che costano mediamente duemila e trecento euro al mese. Valore annuo 810 milioni di euro.
E gli italiani muoiono di fame….

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