Ci è capito di leggere un articolo sul periodico marsalese, IL VOMERE, testata storica siciliana e primo periodico italiano nato prima del 1900, dal titolo “La collera della gioventù palestinese – Gerusalemme ottobre 2015”.
Lo speciale, firmato dal religioso francescano Ibrahim Faltas , economo di una confraternita denominata Custodia Terrae Sanctae, lascia molto perplessi.
Innanzi tutto è assolutamente fuorviante l’affermazione secondo cui l’economia turistica è stata messa in ginocchio. A smentire questa affermazione ci sono i dati dei flussi turistici verso Israele che indicano nel 2014 un boom turistico importante e quello italiano è aumentato del 28% rispetto al 2013.
La frequentazione dei luoghi della cristianità ha avuto un calo poiché rispetto al passato Israele non è più vista come una meta solo religiosa e oltre il 51% del turismo è interessato a Israele come paese turistico e non solo religioso. E questo è un dato incontrovertibile.
Riguardo ai “ghetti” di cui riferisce il francescano, c’è da rilevare che Gerusalemme è di per sé una città multietnica e multireligiosa e non risultano operazioni di ghettizzazione degli arabi. Israele garantisce la plularità delle confessioni e l’accesso alla Spianata delle Moschee è regolato per evitare quello che Faltas definisce la rabbia della gioventù palestinese ma che nella realtà è semplicemente teppismo se non vero e proprio terrorismo.
Faltas ricorda che l’accordo firmato tra Arafat e Rabin lascia irrisolto lo status di Gerusalemme.
In realtà non c’è alcun accordo o discussione da fare su Gerusalemme il cui status di “capitale unica ed indivisibile” dello Stato di Israele è ben definito.
Quanto alla supposta provocazione di Sharon che ha visitato la spianata, Faltas forse dimentica che la spianata delle Moschee è in Israele e quindi giuridicamente appartiene allo stato ebraico. Sharon aveva tutto il diritto di visitare, nel rispetto della sacralità del luogo, la spianata.
E’ come se al Presidente del Consiglio italiano venisse vietato visitare la zona dove insiste la Moschea di Roma.
E’ grave che un religioso cattolico riferisca di provocazioni e violazioni. Così si asseconda la propaganda di Hamas, subìta d’Autorità palestinese, che predica la distruzione dello stato di Israele.
Sbaglia Faltas quanto riferisce che gli attacchi agli israeliani da parte dei palestinesi sono giovani interessati alla pace. Innanzi tutto gli attacchi terroristici e gli attacchi con i coltelli sono diretti per la maggior parte contro civili e non contro militari e non c’è nulla di eroico in questi atti. Basta leggere le cronache degli ultimi giorni per avere conferma di ciò.
Si tratta di terrorismo puro e non c’è nulla di eroico e romantico nella pura violenza contro inermi. Se si vuole lottare per la pace, la pace bisogna volerla e non distruggerla con la violenza. Non si ride o si festeggia sulla morte. Purtroppo Hamas e i palestinesi ne hanno fatto motivo di orgoglio.
Quanto alla libertà negata, basterebbe che Faltas guardasse con occhi disinteressati il problema e si accorgerebbe che la libertà se la negano proprio i palestinesi, sia quelli che seguono la dottrina di Hamas, sia quella dell’AP che spesso (l’ultima volta il 28 Ottobre scorso) parla di cancellazione dello stato di Israele.
Israele terra negata ai palestinesi? Niente di più errato. Sono i palestinesi che hanno respinto la risoluzione dell’ONU che ha creato due stati. Sono stati i palestinesi con gli stati arabi ad attaccare Israele subito dopo la proclamazione dello stato di Israele rifiutando la partizione.
Affermare che ai palestinesi viene negata la libertà e la terra è un falso storico e la distorsione della realtà.
Lo speciale in conclusione, appare come un documento che sposa “semplicemente” la causa palestinese e condanna, senza appello, di Israele.
Forse, ma è una nostra opinione, prima di pubblicare certi speciali si farebbe un grande servizio all’informazione se si verificassero i fatti da fonti indipendenti.
La questione è molto complessa e non può certo essere liquidata con affermazioni come quelle di Faltas, e se i palestinesi aspirano veramente alla pace dovrebbero cominciare a ragionare e non pensare solo come eliminare Israele.
Abu Mazen a Ginevra , nel corso della riunione per i diritti umani dell’ON, si è dichiarato davanti al mondo finto pacifista.
Ha pronunciato frasi inequivocabili che parlano di distruzione dello stato di Israele e di occupazione.
Discorso ufficiale trasmesso dalla TV palestinese :
Signor Presidente … signori e signori, vi siete mai chiesti per quanto tempo durerà questa protratta occupazione israeliana della nostra terra ? Pensate che possa che possa durare e che giovi al popolo palestinese ?
Gioca contro la storia Abu Mazen e dimentica che la terra che lui oggi chiama “tutta” Palestina, ha subito nei millenni varie occupazioni, dai romani agli inglesi passando per l’impero ottomano e la Giordania ma l’unico popolo che vi ha vissuto sin dalle origini è il popolo di Israele.
E’ questo l’uomo della pace con cui Israele deve parlare ?