L’attacco terroristico di Parigi con la morte di oltre 120 civili innocenti ha commosso tutto il mondo occidentale che solidarizza con i francesi. Media internazionali, specie quelli italiani, hanno cominciato la loro litania anti islamica e i governi, a cominciare da quello di Hussein Obama, l’uomo che più di tutti dovrebbe essere sottoposto a processo per crimini di guerra e contro l’umanità, parlano di lotta al terrorismo senza minimamente ammettere le colpe proprie per lo sconquasso che operazioni di esportazione della democrazia volute dagli USA con i suoi alleati vassalli europei, Italia compresa, hanno provocato in aree geografiche già di per sé calde. Ma ciò che oggi fa più impressione è che mentre tutto il mondo si stringe intorno ai francesi, dall’altra parte del mondo, quello islamico, Beirut con i suoi 41 morti viene lasciata sola quasi che i morti libanesi non contino. Non sono francesi, non sono europei, non c’è crimine contro l’umanità nei morti libanesi. In Europa si suona la marsigliese in onore dei morti di Parigi, non si suona però il “Kullunā li-l-watan li-l’ula li-l-‘alam“, l’inno libanese per i morti di Beirut. Morti lo stesso giorno, ma morti diversi. Importanti e da onorare gli europei, da non tenere in considerazione quelli libanesi. Sono lontani, non europei. Come i milioni di morti innocenti civili trucidati da americani e occidentali in questi ultimi 20 anni di guerra d’invasione in vari paesi del medio oriente. Guerre sbagliate come ammesso pubblicamente dall’ex premier inglese Tony Blair.
E’ l’ipocrisia del mondo occidentale, la protervia della cultura occidentale che pensa di essere superiore intellettualmente e portatrice di civiltà.
Ci dicono che il mussulmano è facilmente manipolabile ma nella realtà è l’occidentale che nella sua arrogante presunzione viene sapientemente manipolato dalla politica che utilizza tutti i mezzi di informazione solidali.
E’ il supremo interesse nazionale …