Sabato 27 Settembre, estremisti palestinesi non hanno trovato di meglio che incendiare la chiesa di St. Charbal a Betlemme.
Il fatto è stato tenuto sotto silenzio da quelle che si definiscono “autorità palestinese” ma anche della ben pensante stampa internazionale sempre pronta a criticare Israele anche per il solo fatto che i suoi abitanti respirano.
A dare la notizia, quasi del tutto oscurata e censurata, è Padre Gabriel Naddaf che scrive:
Padre Gabriel Naddaf denuncia l’incendio del monastero di San Charbel a Betlemme, avvenuto nelle prime ore di sabato mattina nel quartiere di Wadi Maali. Facciamo appello a Mahmoud Abbas perché condanni l’attacco e garantisca in futuro la sicurezza dei luoghi sacri cristiani nei loro territori. Ed è proprio questo tipo di atteggiamento da parte della leadership dell’Autorità Palestinese ad incoraggiare atti di vandalismo e di terrorismo contro i luoghi cristiani, poiché gli estremisti palestinesi sanno che non saranno consegnati alla giustizia nè puniti per i loro atti.
Contrariamente allo Stato d’Israele, che tutela i diritti di tutti i suoi cittadini compresi quelli delle sue comunità cristiane e musulmane, l’Autorità Palestinese permette la corruzione e l’intimidazione soprattutto verso la sua popolazione cristiana. Questo è il motivo per cui luoghi storici come Betlemme, che erano a maggioranza cristiana prima che l’Autorità Palestinese ottenesse il controllo di questi territori, hanno ora solo una piccola percentuale di cristiani, che sono stati costretti ad andarsene a causa delle condizioni sfavorevoli e delle persecuzioni contro di loro.
Che sarà mai una chiesa a Betlemme bruciata da estremisti palestinesi ?
Dove sono le parole di condanna del governo italiano e dello stesso Vaticano ?
Comunque, fonti della polizia, affermano che si tratterebbe di gruppi estremisti musulmani attivi nella zona già individuati e che potrebbero presto essere arrestati.
Il rappresentante maronita di Terra Santa lancia un messaggio: “Noi come Chiesa condanniamo questi atti di violenza. Al riguardo, serve un grande lavoro per cambiare le prediche e i sermoni in alcune moschee, in cui si provoca la gente e si fomenta l’odio. Basta – conclude – con questo sentimento di odio e di violenza verso i cristiani”.
Clima pesante in Terra Santa, ma pesantissimo in quella che è chiamata Palestina da dove gli abitanti fuggono verso Israele ..