Ancora è una indiscrezione, ma una indiscrezione che viene da fonte notoriamente bene informata: Ryanair starebbe per comunicare al management (?) dello scalo l’intenzione di non rinnovare quello che ancora oggi viene definito contratto di co-marketing ma che altri non è che un vero e proprio finanziamento pubblico che, attuato attraverso una strana procedura definita da alcuni “borderline”, trasferisce attraverso la Camera di Commercio di Trapani, soldi pubblici ad una società di marketing del gruppo Ryanair senza gara ad evidenza pubblica come sarebbe dovuto in armonia alle leggi dello stato italiano.
Che sia vero o meno che la compagnia irlandese intende ridurre drasticamente il suo impegno a Birgi mantenendo solo alcuni tratte “paganti”, ovvero Roma e Milano, di una cosa si può essere certi, che di low cost, almeno nei periodi estivi e durante le festività, non si può parlare.
Abbiamo scritto non un volta ma diverse volte che la politica dei prezzi di Ryanair di certo non incrementava il turismo considerato che durante il periodo estivo e durante le grandi feste nazionali, i prezzi dei biglietti aerei spesso sono ben oltre i 250 euro per tratta rendendo più conveniente per molti lo scalo di Palermo, dove la stessa Alitalia risulta più conveniente come prezzo e come a servizi accessori considerato che nel prezzo è incluso anche il bagaglio in stiva oltre che quello a mano.
E siccome spesso se non si vede non si crede, abbiamo verificato due voli per Venezia da Palermo con Alitalia e da Birgi con Ryanair, ebbene partend il 14 Settembre da Venezia con Alitalia e ritornando il 18 sempre con la stessa compagnia il costo del biglietto è di 194,04 euro “con bagaglio in stiva più bagaglio a mano, stesse date per Treviso/Venezia con Ryanair , 320 euro con il solo bagaglio mano (!).
Anche volendo spendere 30 euro di benzina per andare e ritornare da Trapani all’aeroporto di Punta Raisi, il presso risulta molto più conveniente specie se si tiene conto che con Ryanair per portare il bagaglio in stiva devi pagare un sovrapprezzo …
E qui che si evidenzia l’incapacità della politica locale che non riesce a dare risposte in termini di progettualità turistica e di management aeroportuale che non può essere, con tutto il rispetto delle persone, formato da individualità non professionistiche del settore ed estrazione della politica. Abbiamo da sempre scritto che il capo dello scalo, ovvero l’amministratore unico, deve essere un professionista del settore scelto attraverso un bando di gara internazionale.
Ma per la politica la soluzione sembra essere solo quella di pagare Ryanair attraverso il così detto contratto di co-marketing che apparrebbe evidente stare ora stretto a Ryanair che potrebbe avere altri progetti basati, ovviamente, sugli interessi della compagnia.
E Birgi ? Birgi paga anni di “completa stasi” e di cieca fiducia nel “Dio” denaro pubblico come se questo potesse coprire per decenni mancati progetti ed errori politici e manageriali.
Il 30 Luglio scorso riportammo le dichiarazioni del presidente PACE , dopo un ampio e articolato dibattito (?) – su cosa non è dato sapere – Giuseppe Pace ha dichiarato che “Quella di oggi è stata una riunione molto fruttuosa che rappresenta un positivo momento di chiarimento ed un buon punto di ripartenza. Naturalmente tutto è legato ai pagamenti da parte dei Comuni, che mi auguro, superando le difficoltà del momento, saranno fatti celermente. I sindaci hanno confermato gli impegni presi, assicurando la massima disponibilità. E questo è sicuramente un segnale importante per il futuro del nostro aeroporto”.
Scrivemmo in risposta a queste dichiarazione: “Insomma, come da più fosche previsioni, la politica ha ceduto su tutta la linea senza che siano stati trattati i temi più importanti per una politica di sviluppo aeroportuale e turistico del territorio.
Un proverbio irlandese dice : Brìgh gach cluiche gu dheireadh ovvero l’essenza della partita è la sua fine (!)
Ryanair ha vinto, e come previsione imporrà le sue condizioni e le sue scelte operative. Scelta che non può essere certamente criticata, dopotutto Ryanair fa i suoi interessi mica quelli del territorio dove arriva .. !
Il territorio ha perso e l’economia e il turismo continueranno a languire. Questo è quanto ci può dare questa politica”.
Adesso Ryanair, dopo aver vinto il 24 Luglio, evidentemente sembra aver deciso di ridurre drasticamente i voli su Birgi mantenendo i due più convenienti, ovvero Roma E Milano.
Sarebbe per noi facile oggi dire : tutto come previsto e come da tempo scritto…
Sarebbe facile si ma non servirebbe a nulla perché tanto la politica siciliota poco impara dai suoi sbagli e dalle proprie incapacità.
Basti ricordare la totale assenza di operatori e politici, compresi Camera di Commercio, Airgest, sindaci e associazioni, alla conferenza del 1 Agosto indetta dall’Associazione l’Altra Sicilia con DICE International.
Avevano appena riacclamato Pace presidente, confermato e sottoscritto (?) impegni per pagare il supposto co-marketing, e tutti contenti e gioiosi si sono lasciati a dichiarazioni di giubilo, convinti di aver risolto problemi di gestione e i problemi politici del territorio.
Insomma, avevano salvato il turismo nel trapanese, cosa importa una conferenza tecnica, che aveva anche il torto di non essere stata indetta da politici … .
Ora, se Ryanair confermerà le indiscrezioni tutti si troveranno con un pugno di mosche e dovranno fare un serio esame di coscienza e chiedere scusa al territorio, meglio, dovrebbero dimettersi per dichiarata incapacità politica.
Nessuno escluso ….
Tutti parlano di turismo, tutti parlano di tutto ma appare sconcertante che nessuno, come sembra, sappiano di cosa parlano non conoscendo i numeri su cui basare un progetto di rilancio, e soprattutto, continuano a non prendere in considerazione i veri problemi che impediscono lo sviluppo del turismo nel trapanese e dello scalo.
Forse, se avessero partecipato alla conferenza del 1° Agosto a Marsala, ne avrebbero saputo qualcosa in più.
Sul problema aeroporto poi, si continua ad eludere la questione della gestione del “sistema aeroportuale” territoriale che dovrebbe comprendere Pantelleria, Palermo e Birgi.
Milano, Roma, la Puglia e l’Aeroporto di Venezia dimostrano come questa sia una soluzione ineludibile.
Ma si toglierebbero poltrone e stipendi ….