Ma si, forse il Ministro per la Difesa dimentica che per dichiarare guerra ad uno stato sovrano (e fino a prova contraria la Libia lo è), il governo della Repubblica (?) deve ottenere dal Parlamento in via libera …
Vabbhè che da decenni, complici i presidenti della repubblica che fin qui si sono succeduti, la Costituzione italiana è stata violata per i supremi interessi della classe politica italiana sempre più distante dal popolo e dal paese, ma stavolta Roberta Pinotti ha dato dimostrazione di assoluta ignoranza delle regole costituzionali.
Ora, credendosi il presidente di uno stato come gli Usa, e probabilmente credendosi anche di essere B. Obama e di avere i suoi poteri (che pure sono limitati), vuole mandare 5000 soldati in Libia sotto l’egida delle Nazioni Unite (?).
Lei ha deciso, per l’ONU e per lItalia…. VIVA L’ITALIA REPUBBLICA ….
La Pinotti forse mal consigliata anche dai suoi consiglieri militari, forse non sa che l’ISIL non è un gruppetto di fanatici, ma un corpo di spedizione vero e proprio fornito anche di armi pesanti e che conta oramai, in Iraq e Siria (secondo dati dell’intelligence americana), qualcosa come trentamila uomini senza credo e senza anima che sono realisticamente il numero operativo che si è realizzato anche in Libia dove ha potuto godere dell’affiliazione di uomini del disciolto esercito di Ghaddafi e di ufficiali che pure sono stati addestrati in Italia (!) e di gruppi locali.
La Pinotti dovrebbe rivedere il film Afghano e imparare dagli errori che l’Occidente ha commesso in quella terra così lontana ma ormai così vicina. Dopo 13 anni di guerra, dopo oltre 150 mila civili uccisi dalle forze internazionali che hanno perso oltre tremila uomini, gli USA e le forze della coalizione stanno abbandonando il paese con le pive nel sacco e con i Talebani che hanno ripreso forza e vigore in tutto l’Afghanistan.
Stesso film in Iraq, in Somalia e altri paesi dove l’avventurismo americano ha direttamente o indirettamente stabilizzato le istituzioni. E non dimentichiamoci che il fuoco cova sempre nei vicini Balcani dove gli USA hanno instaurato nel Montenegro, il primo protettorato americano in Europa …
La Pinotti evidentemente non si rende conto della situazioni internazionale in cui ci hanno cacciato decenni di pazzie USA e occidentali e ci dice pure, secondo Sicilia Informazioni, “che accanto agli italiani ci saranno francesi, inglese e contingenti africani. Non si tratterà di una operazione di interposizione fra fazioni in lotta, come in Libano o nei Balcani, i soldati italiani avranno un compito ben più difficile: imporre la pace con le armi, peace enforcement nel gergo militare”.
Decisionista la Pinotti …
Ma stavolta non ce lo chiede l’Europa …. Ce lo impone “lui”, il premio Nobel per la Pace, Barack HUSSEIN Obama, che con il suo complice Sarkozy e gli amici inglesi e l’accondiscendenza italica, hanno distrutto l’architrave istituzionale in Libia per i supremi interessi del dio dollaro a favore di Francia, UK e USA.
E bravo il ministro, ora sappiamo che il Parlamento e la Costituzione sono carta straccia per questo governo e che gli ordini, chiari e limpidi, oltre che dall’Europa arrivano anche dagli USA che considerano l’Italia una propria colonia nel Mediterraneo e perseverano nella tragica partita di “Monopoli del terrore”
Secondo un esperto “vero” di Medio Oriente, che citiamo con il suo nome di battaglia noto agli “esperti nazionali (?)” , Charlie_Charlie, “Il XXI secolo, iniziato l’11 settembre, appare ormai caotico e fuori controllo. Mentre gli Stati Uniti possono chiudersi nella “Fortezza America”, l’Europa e’ un vaso di coccio con gravi incombenti pericoli e debolezze. Per di piu’ l’Unione Europea ha anche sacrificato sull’assurdo altare dell’Ucraina la prospettiva eurasiatica che poteva trovare nella Russia (…erede di Bisanzio) tradizionalmente islamofoba l’unica sponda strategica e di sicurezza. Errore ancora piu’drammatico di quello commesso regalando la Libia al caos nel 2011! In entrambi i casi – Primavere arabe e Rivoluzioni colorate – ritroviamo il miraggio dell’esportazione della “democrazia”, caro a tanti politici ed influenti businessman statunitensi.
Dopo l’Irak e la Libia….”errare humanum, perseverare diabolicum”.