venerdì, Settembre 20, 2024
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Trasporti. Niente continuità territoriale Sicilia/continente. Così si allontana definitivamente l’Isola all’Italia

isolaLa Sicilia sempre più isolata dal contesto nazionale. E’ quanto appare dall’operazione che starebbe mettendo in atto in questo scorcio di inizio anno da Ferrovie Italiane e dal governo italiano che starebbero pensando (o già deciso) un ulteriore drastico taglio ai treni di lunga percorrenza nord/sud.
Evidentemente l’operazione pensata ed attuata parzialmente nel 2009 era rimasta nei cassetti di Trenitalia e del governo della repubblica per essere tirata fuori al momento opportuno e in tempi politicamente più propizi.
Oggi l’Italia ha un governo che appare dichiaratamente contro la Sicilia e alcuni fatti di economia e politica, ripresi da opportunamente dal Prof. Massimo Costa con  i suoi scritti  (https://www.mondoedintorni.it/2015/01/21/renzi-crocetta-e-corte-costituzionale-per-la-soluzione-finale-per-la-sicilia/ ) dimostrerebbero che il governo Renzi abbia messo in atto un progetto di colonizzazione e di isolamento dell’Isola potendo contare su una politica siciliana sempre più orientata agli interessi di Roma capitale.
E’ appena il caso di ricordare che oggi solo Tagli quattro coppie di treni sono operanti   per il nord (Roma e Milano) con una media di percorrenza orario di 14/16 ore per arrivare alle quasi 24 ore con cambio a Roma.
Oggi si ripropone la stessa farsa. Interventi sterili e propagandistici di politici e sindacati sempre più distanti dai lavoratori come distanti sono i politici dai cittadini, ma nulla di veramente concreto.
Oggi si muovono, lentamente e con discrezione, perché starebbe per esplodere il bubbone, ovvero i tagli. A niente valgono le proteste, relegate dai media in 7settima o ottava pagina,  dei lavoratori che vedono svanire posti di lavoro e dei cittadini che si vedono sempre più staccati dal contesto nazionale.
Il management di rete Ferroviaria Italiana ovviamente fa la sua parte e con tempismo sospetto alla Kore di Enna ha presentato ai sindaci dei Comune  siciliani dell’asse Palermo Catania, il progetto di “velocizzazione” (?)delle tratte ferroviarie Palermo-Catania-Messina.
Insomma, secondo quanto emergerebbe dalle intenzioni del governo italiano e di Ferrovie dello Stato, la Sicilia deve essere isolata ed allontanata dal continente ed in compenso però, complice la politica siciliana, le danno un contentino così che da Palermo i siciliani possono recarsi a Catania distante appena 190 km, non più in cinque / sette ore ma in quattro ore mentre da a Milano da Roma (circa 600) chilometri, ci si due ore e mezza … (!) .
L’operazione di ammodernamento (?) della rete ferroviaria siciliana appare sempre più come fumo negli occhi e appare sempre più chiara la volontà del governo italiano di tagliare definitivamente fuori dal contesto italiano la Sicilia.
Non è più tempo, non è più ora dei proclami rivoluzionari (sic) alla Crocetta, il presidente della Regione, la politica tutta, deve dimostrare di che pasta è fatta e impedire che governo centrale e Ferrovie italiane portino a termine il loro progetto di isolamento della Sicilia.
Non basta andare in Procura come fa Crocetta e denunciare il malaffare, non bastano i proclami di rivoluzione politica, culturale, sociale ed economica, ci vuole una politica regionale adeguata e progetti seri.
E’ tempo, se veramente esiste un governo siciliano pseudo rivoluzionario, che il presidente della regione, impropriamente chiamato “governatore” si attivi affinché il progetto del due Ferrovie italiane/governo della repubblica, non si realizzi.

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