domenica, Novembre 10, 2024
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Compostaggio in Sicilia. A Marsala Sicilfert contrasta realizzazione impianto proposto da Vivai del Sole

La società Sicilfert Srl che ha il proprio impianto di compostaggio  nel Comune di Marsala è recentemente intervenuta nei confronti della Regione Siciliana e del Comune di Marsala per contestare, con varie argomentazioni, la richiesta avanzata dalla società Vivai del Sole Srl, che ha presentato al Consiglio Comunale  la richiesta per la realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio di rifiuti non pericolosi nell’area comunale di Contrada Giachitello .

Nella nota inviata dal legale della Sicilfert alla Regione Siciliana, Vivai del Sole, secondo Sicilfert,  avrebbe dichiaro nella richiesta presentata al Comune di Marsala, che nell’area del trapanese non vi è alcuna realtà di compostaggio e contesta alcuni dati relativi al tonnellaggio di rifiuti.

secondo il legale della Sicilfert “realizzazione dell’impianto  oggetto dell’istanza della Vivai del Sole, allora, risulta assolutamente illogica e slegata dagli obiettivi di gestione dei rifiuti perseguiti dalla Regione Siciliana in quanto andrebbe a concretizzarsi la realizzazione di un impianto inutile rispetto alle esigenze, recente e future, del bacino di utenza di cui si intenderebbe attingere”  .

Sicilfert a questo proposito propone all’attenzione della Regione Sicilia la sentenza n. 1339/201 del TAR Puglia che, cita il legale della società, ritiene “ assurdo (di) contemplare una molteplicità di impianti localizzati nella stessa area, il ché sarebbe inammissibile

Inoltre, secondo Sicilfert, “si concretizzerebbe, all’interno del territorio del medesimo comune di Marsala, una illogica ed inutile concentrazione di impianti di compostaggio, i quali, pur in maniera assai limitata rispetta ad una discarica o altre tipologie di sistemi di smaltimento dei rifiuti (inceneritori etc), integrano comunque potenziale fonte di rischio ecologico, ed incidono sull’ambiente circostante e sull’amenità dei luoghi “

L’impianto di Vivai del Sole  dovrebbe realizzarsi, secondo Sicilfert a 2 chilometri dell’impianto esistente, secondo il legale della società a tre chilometri.

Nella sentenza citata rileviamo che il problema della molteplicità degli impianti localizzati nella stessa area, sembra relativo ad una area molto limitata, nella fattispecie è di 40 mt. di distanza tra i due impianti.

“…. diversamente ragionando si arriverebbe all’assurdo di contemplare una molteplicità di impianti localizzati nella stessa area, il ché sarebbe inammissibile, oltre che violativo della ratio del vincolo escludente di cui di cui al menzionato art. 15.1, comma 2, punto 6 del Piano Regionale dei Rifiuti (i.e. distinguere e individuare il responsabile di un eventuale fenomeno di inquinamento al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” di cui all’art. 178 dlgs n. 152/2006).

In altri termini, ammettere la localizzazione dei due impianti (rispettivamente di Ekobat e di Eco Erre) nella stessa area (ad una distanza – nella fattispecie oggetto del presente giudizio – di soli 40 metri) comporterebbe l’impossibilità di distinguere ed individuare il responsabile di un eventuale fenomeno di inquinamento”. (ndr. Sent. 1339/2013 TAR Puglia)”.

sembra quindi che l’impianto che Vivai del Sole intende realizzare in Contrada Giachitello  si troverebbe ad una distanza tale da poter distinguere ed individuare il responsabile di un eventuale fenomeno di inquinamento.

Nella nota di Sicilfert inviata al Consiglio Comunale oltre che al Commissario Strardinario, ai consiglieri, al presidente della commissione consiliare “Territorio e Ambiente” e al Segretario Generale, si afferma   “si fa altresì presente che la propria azienda ha fatto e sta continuando a fare notevoli investimenti economici per offrire una migliore qualità del servizio offerto e per un ulteriore risparmio per la vostra amministrazione comunale in prospettiva futura ..

Questi i fatti documentali. Nel merito, va ricordato che è vero che la Sicilfert Srl insiste nel territorio del trapanese e precisamente nel comune di Marsala, però è anche vero che opera, essendo unica, in regime di monopolio e quindi una nuova struttura di compostaggio potrebbe dare ai comuni interessati, un interessante paragone sui prezzi di conferimento praticati da vari gestori.

Quanto al paventato risparmio per l’amministrazione marsalese di cui si parla nella nota, ci sembra un controsenso quanto prospettato con l’aumento di circa il 18% del costo di conferimento sul costo precedentemente praticato, richiesto, come ci ha confermato il settore del Comune,  pochi mesi  fa Sicilfert.

Il trasporto dei rifiuti organici e verde verso un impianto di compostaggio oltre i 100 km da Marsala comporterebbe per l’Amministrazione comunale un enorme costo di trasporto quindi, il Comune di Marsala ha dovuto, obtorto collo, concedere l’aumento in quanto nel trapanese, come confermato dalla stessa Sicilfert, non vi altro impianto di compostaggio nell’area del trapanese.

Non entriamo nel merito delle lagnanze di Sicilfert né delle problematiche rappresentate, ci sono enti preposti a discutere e decidere sulla materia,  è però evidente che  l’arrivo di un nuovo operatore nel settore può portare concorrenza e concorrenza significa in un mercato libero, riduzione dei costi.

E di questi tempi ce ne vuole di risparmio della spesa pubblica.

Risparmio che poi si calerebbe nell’auspicata riduzione delle tariffe TARES.

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