Egregio dr. Falco ,
lei in terra di Sicilia malgrado rappresenti lo stato italiano nel territorio, in costituzionalmente perché l’unico vero rappresentate dello stato in Sicilia è, per Statuto e quindi per dettato Costituzionale, il presidente della Regione Siciliana (comma 2 art 21 dello Statuto di Autonomia Speciale “ Egli (il presidente) rappresenta altresì nella Regione il Governo dello Stato, che può tuttavia inviare temporaneamente propri commissari per la esplicazione di singole funzioni statali”), essendo a capo di una istituzione, anche se imposta ai siciliani da questo stato democratico, va comunque rispettato.
Continuo a leggere sue dichiarazioni sulla spinosa questione relativa ad un accordo che si dice benedetto dal rappresentante dello stato nel territorio, definito di co-marketing che prevede un contributo dei comuni ad Airgest affinchè la paventata riduzione dei voli di Raynair o addirittura un suo graduale distacco, rimanga tale e quindi il vettore possa rimanere ad essere, incredibilmente, l’unico vettore o il vettore di riferimento dell’aeroporto di Trapani / Birgi.
Orbene, ho scritto già varie volte che questo accordo di co-marketing o marketing partnership definito un po’ da tutti nelle dichiarazioni ufficiali “patto d’onore” (?), tutto sembra meno che un accordo di marketing cooperativo perché i soggetti che vi partecipano non sembrano essere tutti gli attori in campo.
E cioè, Airgest, Raynair, la Regione Siciliana, azionista di maggioranza e la Camera di Commercio di Trapani a cui si possono aggiungere, per interessi di promozione del territorio, altri soggetti. Nel caso di specie, i comuni.
Ed allora viene il dubbio , al di là di quanto spiegato, che questo co-marketing possa essere un finanziamento pubblico a privati anche perché fino ad oggi nessuno ha mai chiarito effettivamente quale sia il progetto di promozione che si andrebbe a realizzare.
Oltre a ciò, rilevo dalle norme di legge, che un progetto di promozione va assegnato ad un privato dopo aver bandito un bando ed espletato la relativa gara e non come starebbe avvenendo, per importi che sono vicino se non superano il milione di euro, direttamente e senza alcuna bando.
Per quanto riguarda il finanziamento alle aziende di gestione aeroportuale, va ricordato che l’articolo 345 del TFUE stabilisce ” che i trattati lasciano del tutto impregiudicato il regime di proprietà esistente negli Stati membri. Ne deriva che gli Stati membri possono possedere e dirigere imprese, acquistare azioni o altre partecipazioni in imprese pubbliche o private”.
Va da se quindi che “un progetto di promozione relativo all’Aeroporto di Trapani /Birgi”, in armonia alle direttive comunitarie, per non trattarsi di aiuto di stato non consentito, deve essere finanziato dai soggetti soci della società di gestione aeroportuale, ovvero, come ricordato, Airgest, Regione Siciliana, Camera di Commercio di Trapani ed eventualmente Raynair se di co-marketing si tratta.
Ed ancora, sulla base di quanto previsto dal Progetto dell’Unione Europea” Orientamenti UE sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree”, quando un gestore aeroportuale dispone di risorse pubbliche, in linea di principio, si può escludere l’aiuto ad una compagnia aerea che utilizza l’aeroporto, quando il rapporto tra il gestore dell’aeroporto e la suddetta compagnia aerea è conforme al MEO. Di norma si tratta del caso in cui:
(1) il prezzo praticato per i servizi aeroportuali corrisponde al prezzo di mercato
oppure
(2) è dimostrato, attraverso un’analisi ex ante, che il prezzo praticato per i servizi aeroportuali porta ad un utile ragionevole sul capitale investito per il gestore dell’aeroporto .
Orbene da anni si chiede ad Airgest, società a partecipazione maggioritaria pubblica, e quindi soggetto privato che sottostato al regime del diritto pubblico, di rendere pubblico il contratto di servizio tra la società e il vettore irlandese, per poter avere contezza se Raynair corrisponde ad Airgest i costi di handling e a che prezzo.
Da cittadino di questo territorio che paga per intero pesanti tasse e tributi locali, le chiedo, a tutela dei cittadini e del rispetto delle normative di trasparenza di un ente pubblico, di voler definire con chiarezza ai cittadini il significato di questo patto d’onore, se è coerente con le norme di legge, chi sono i soggetti che partecipano ai costi e se Raynair corrisponde ad Airgest i costi di handling e a quale tariffa.
A questo proposito faccio presente che i vettori corrispondono alle società di gestione aeroportuale di Roma Fiumicino , Palermo e Catania,un handling definito “toccata” di 550 euro.
Perchè mai non si può sapere quanto paga Raynair ad Airgest ?
Ritengo che lei concorderà che il cittadino che paga con le proprie tasse ha diritto di sapere come vanno gestisti i suoi soldi.
Airgest è soggetto privato di diritto pubblico e la trasparenza degli atti dovrebbe essere obbligo.
Con osservanza
Michele Santoro
Direttore Osservatorio Sicilia