Filippo di Robilant membro del gruppo degli osservatori europei per le elezioni in Afghanistan, capitanato dall’italiana Emma Bonino, enfaticamente, dopo le operazioni di voto, ha affermato che è stato regolare e tranquillo …
Secondo Robilant, “Non è stata una giornata particolarmente difficile, gli elettori si sono recati alle urne serenamente e senza difficoltà. Le intimidazioni di oggi, ma anche dei giorni scorsi – comunque di bassa intensità – non hanno interrotto il processo elettorale che si è svolto regolarmente”.
“”non si sono verificati casi di irregolarità, almeno nei seggi da noi controllati (circa 1.000, il 3 per cento del territorio”. (Fonte sito Emma Bonino http://www.emmabonino.it/press/about_emma_bonino/2834)
Ora, dopo una lunga lite tra i candidati tutti ovviamente pro USA, sotto l’ala protettiva dell’amministrazione americana vanno al riconteggio degli otto milioni di voti stante il fatto che si sarebbero evidenziati brogli sia durante il voto che durante le operazioni di scrutinio durate una eternità.
Viene da chiedersi a questo punto cosa sono andati a fare in Afghanistan gli osservatori europei se alla fine affermano di aver controllato solo il 3 per cento dei seggi, praticamente nulla e malgrado ciò affermare che tutto sommato il voto è stato tranquillo e regolare.
Quanto sarebbero costati questi signori alla Comunità Europea e quindi in parte al contribuente italiano ?
Si prenderà mai atto che gli osservatori hanno valenza solo se possono controllare tutto o buona parte dei seggi e dei successivi scrutini e che quindi è utopistico pensare di inviare osservatori ad osservare nulla.
Ma tant’è, si deve fare palcoscenico senza pensare che così la già poca credibilità europea scade a livelli infinitesimali.