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Fatah minaccia gli israeliani su Facebok: “Andatevene, questa terra è tutta Palestina”

Ancora una volta, alla vigilia della “Nakba”, il movimento di Abu Mazen propugna la cancellazione di Israele dalla carta geografica

Cartello della Commissione mobilitazione e organizzazione di Fatah, dalla pagina principale di Fatah su Facebook, 13 maggio 2014
Cartello della Commissione mobilitazione e organizzazione di Fatah, dalla pagina principale di Fatah su Facebook, 13 maggio 2014

In una delle sue pagine ufficiali su Facebook, il movimento Fatah, che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha pubblicato martedì scorso un avvertimento rivolto agli israeliani: una sorta di cartello stradale su cui campeggiano un fucile mitragliatore e una mappa della “Palestina” che comprende sia le aree dell’Autorità Palestinese che tutto lo stato di Israele, accompagnati dalla scritta in arabo, ebraico e inglese: “Avvertimento. Questa è terra dello stato palestinese e l’occupazione deve lasciarla immediatamente”.

A livello internazionale, Abu Mazen afferma continuamente la disponibilità dei palestinesi per una soluzione “a due stati” e per la creazione di uno stato palestinese sulle linee pre-’67. Ma tali affermazioni non trovano riscontro in questo manifesto, né in molti altri proclami e messaggi rivolti al popolo palestinese.

Lo scorso marzo, ad esempio, l’ala militare di Fatah ha diffuso un comunicato che esortava alla “lotta armata fino alla liberazione di tutta la Palestina”. Nel comunicato, ripreso dall’agenzia di stampa palestinese Ma’an, l’ala militare di Fatah avvertiva che “il periodo di calma è finito”, esortando il presidente Abu Mazen a “resistere e rifiutare il piano Kerry” (Ma’an, 11 marzo 2014).

Analogamente un membro del Comitato Centrale di Fatah, Tawfik Tirawi, ha dichiarato con forza che “la soluzione a due stati non esiste” e che “si deve tornare all’opzione di una Palestina dal fiume Giordano al mare Mediterraneo”.

Da: Tv Al-Manar (Hezbollah), 2 aprile 2014 (sottotitoli in inglese):

Lo stesso Tirawi, ribadendo in un comizio che l’obiettivo è la “liberazione di tutta la Palestina dal Giordano al mare”, ha spiegato a cosa mira Fatah: “Questo è il nostro obiettivo, questo è il faro che illumina il nostro cammino; questi sono i nostri principi nel movimento Fatah. Palestina: Gaza ne è una parte, la Cisgiordania ne è una parte, Haifa, Giaffa, Acri: è tutta Palestina, e sarà il nostro stato indipendente, ad Allah piacendo”.

Comizio postato sul canale YouTube di Tawfiq Tirawi, 20 aprile 2014 (sottotitoli in inglese):

Un altro importante esponente di Fatah, Abbas Zaki, ha illustrato chiaramente l’obiettivo di porre fine a Israele quando ha dichiarato: “Anche se l’accordo è sui confini del 4 giugno [1967], il presidente [Abu Mazen] capisce, noi capiamo e tutti sanno che è impossibile realizzare l’idea ispiratrice, il grande obiettivo, in un solo colpo. Se Israele si ritira da Gerusalemme, se Israele sradica gli insediamenti, 650.000 coloni, se Israele rimuove la barriera [di sicurezza], cosa sarà di Israele? Israele arriverà alla fine. Se dico che voglio rimuoverlo dall’esistenza, sarà grande, grande, [ma] è dura. Questa non è una politica [dichiarata]. Non si può dirlo al mondo. Lo si può dire a se stessi.”

Da: tv Al-Jazeera, 23 settembre 2011 (sottotitoli in inglese):

Di recente lo stesso Abbas Zaki ha affermato, a proposito degli israeliani: “Sono un sofisticato strumento del male… Credo che Allah li radunerà in modo che potremo ucciderli. Sto dicendo all’assassino che morirà.”

Da: Tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, 12 marzo 2014 (sottotitoli in inglese):

Palestinian Media Watch ha ampiamente documentato come Fatah usi continuamente le proprie pagine su Facebook (in arabo) per negare il diritto di Israele ad esistere, propugnarne la cancellazione dalla carta geografica, promuovere la violenza e glorificare i terroristi.

(Da: PMW Bulletin, 14.5.14)

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