Quello che nessuno sa e che fu scritto da Antonio Mazzeo in tempi non sospetti.
La progettazione e la realizzazione del segmento terrestre del sistema MUOS è stato affidato alla General Dynamics, altra potente società del complesso militare industriale statunitense. Lo scorso mese di agosto, la General Dynamics ha annunciato di aver completato l’installazione di tre antenne satellitari giganti presso la base di Wahiawa, Hawaii, nota come “Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific”. “Wahiawa è la prima delle quattro stazioni terrestri che saranno equipaggiate con antenne satellitari del sistema MUOS”, si legge nel comunicato stampa emesso da General Dynamics. “Le altre stazioni MUOS saranno realizzate a Norfolk, Virginia, Geraldton, Australia e Niscemi, Italia”. Una esplicita conferma della scelta dell’avamposto siciliano che tuttavia fornisce un elemento inedito ai piani di riarmo USA. L’industria aerospaziale fa infatti il nome di una quarta infrastruttura terrestre che sino ad oggi non era mai apparsa nei documenti ufficiali delle forze armate statunitensi, la stazione satellitare australiana di Geraldton.
In verità, a differenza di quanto accaduto con Niscemi dove la trasformazione della stazione radio in sofisticato centro satellitare è stata tenuta segreta dai governi Prodi e Berlusconi, le autorità australiane hanno annunciato nel novembre 2007 la firma di un accordo con Washington per la costruzione di una facility all’interno dell’Australian Defence Satellite Communications Ground Station – ADSCGS di Kojarena, 30 km ad est di Geraldton. Si prevedono tre piccoli edifici, tre antenne da 19 metri e due più piccole che faranno parte “della stazione terrestre congiunta USA-Australia per il Mobile User Objective System del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”.
La scelta dell’infrastruttura militare australiana dovrebbe essere fonte di più di una preoccupazione per le forze politiche e la società civile italiane. La base di Kojarena-Geraldton è infatti una delle maggiori stazioni d’intercettazione delle telecomunicazioni satellitari a livello mondiale, pienamente integrata in Echelon, la rete segreta di ascolto della National Security Agency – NSA e della CIA in grado di intercettare e decodificare le comunicazioni telefoniche e radio, fax, e-mail, Internet, ecc., secondo un catalogo di parole chiave “selezionate per il loro interesse” dai servizi d’informazione.
Stando alle risultanze dell’indagine del 2001 di un’apposita Commissione del Parlamento Europeo, il sistema Echelon sarebbe stato implementato congiuntamente da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda, con stazioni operative sparse in tutto il mondo (in Italia avrebbe fatto parte di Echelon la base di San Vito dei Normanni, in Puglia). La rete potrebbe avere spiato illegalmente singoli cittadini, organizzazioni non governative e finanche industrie e società europee.
La conferma dello stretto collegamento Echelon-MUOS viene dalla genesi dello Space and Naval Warfare System Command (SPAWAR) chiamato a coordinare il nuovo piano di telecomunicazioni satellitari USA.
SPAWAR fu infatti costituito nel maggio 1985 come “Echelon II Command” (Comando Echelon II), e messo sotto le dirette dipendenze del Capo delle operazioni della Marina USA. Con il MUOS, il Grande Fratello estende le proprie capacità di ascolto e di spionaggio universale.